Reggio Calabria. L’avvio della campagna elettorale per le politiche 2013 ci fa riflettere sulle recenti deliberazioni della Giunta Regionale della Calabria e, in particolare,vogliamo soffermarci sulla decisione di acquisire la piena proprietà delle Ferrovie Calabresi a cui si sono opposte alcune società di trasporto ricorrendo al TAR che però,in prima istanza, ha respinto la domanda di sospensione del provvedimento. Crediamo opportuno valutare l’impatto che quest’operazione comporterà sul tessuto economico regionale,determinarne l’utilità in termini d’incremento e miglioramento dei servizi per la Regione, le conseguenze sul debito e gli eventuali rivolti politici. A prima vista emerge la bontà dell’operazione che vede salvaguardato il posto di lavoro di quasi mille dipendenti delle FdC, ma d’altro canto,non vorremmo che la Giunta presieduta da Scopelliti si sia prestata a diventare il braccio esecutivo della Lega Nord. Infatti,è ampiamente risaputo,che uno dei cavalli di battaglia dei leghisti consiste nello spostare i costi dello Stato alle Regioni. Il trasferimento della proprietà delle Ferrovie Calabresi dalle casse dello Stato a quelle della nostra Regione, sancito con il beneplacito interessato del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, non sembra altro che la realizzazione dei voleri della Lega. Così che i 900 dipendenti e i 100 mln di debiti vengono accollati a tutti i calabresi,che non ci pare ne sentissero la necessità, anche alla luce della ricorrente difficoltà degli Enti Locali a pagare gli stipendi del personale attualmente occupato. Pertanto, oltre ad apparirci assai sospetta la premura con cui Ministero dei Trasporti,offre 20 mln di euro per agevolare l’operazione,rimaniamo allibiti per i 65 mln di fondi FAS utilizzati dalla Regione per coprire il buco di 100mln di euro della vecchia società, che,a nostro parere,avrebbero potuto avere miglior destino. E’ estremamente difficile immaginare che questi fondi,nati per favorire lo sviluppo delle are sottosviluppate, possano essere ulteriormente utilizzati ad ammodernare e ristrutturare la rete dei trasporti in Calabria,quando oltretutto ci risulta che la Regione ancora non si è dotata di un piano industriale per il trasporto pubblico prima di determinare l’acquisizione delle FdC. Ma siamo in campagna elettorale, demagogia e logica clientelare tanto amate da una certa classe politica, presente e passata,continuano a imperversare, nella certezza di un ritorno in termini di consenso,così da far prevalere l’interesse particolare del “do ut des” a discapito dell’interesse generale sacrificato sull’altare della ricerca del facile consenso. La voragine del debito che opprime la Calabria continua a essere alimentata a causa di scelte fuori controllo che, dettate dalle necessità del facile consenso, si riveleranno effimere e costituiranno un fardello inaccettabile per le future generazioni. Inoltre,questa vicenda rappresenta l’ennesimo esempio del consolidamento di quella piramide rovesciata che vede pochi imprenditori e lavoratori del settore privato sostenere con i loro redditi quella pletora d’impiegati degli enti locali e delle società municipalizzate e che, mal distribuiti, risultano spesso sovrabbondanti in alcuni settori e carenti in altri. Se si continuerà con questa politica dissennata tanto cara all’attuale Giunta, e che purtroppo è stata seguita anche da tante Amministrazioni precedenti, in cui il prevalere di una superata logica statalista soffoca l’iniziativa privata, genera concorrenza sleale e disperde quelle indispensabili risorse da destinare allo sviluppo d’ infrastrutture, temiamo che il processo d’impoverimento a cui tutto il tessuto sociale della Calabria è soggetto da tempo abbia scarse possibilità di interrompersi.
Andrea Francioni
Coordinamento Provinciale FLI
Segreteria Politica Reggio Calabria