Reggio Calabria. La sanità convenzionata è un polmone dell’intero sistema sanitario calabrese che va salvaguardato al fine di sorreggere lo stesso sistema ed i livelli minimi ed essenziali di assistenza. Il Consiglio dell’Ordine dei Medici della Provincia di Reggio Calabria, guidato dal presidente Pasquale Veneziano, è convinto che difendere le strutture convenzionate vuol dire proteggere i lea ed il diritto alla salute dei cittadini calabresi. Parliamo di sanità convenzionata, e non come avviene spesso e forse impropriamente di sanità privata, perchè si tratta di strutture convenzionate con il sistema sanitario pubblico al quale tali strutture, che oggi vivono un momento drammatico, contribuiscono fornendo un apporto essenziale. Queste strutture, nelle quali operano medici ed infermieri qualificati e competenti, sono funzionali a tutto il sistema sanitario in quanto effettuano molte delle prestazioni che le strutture pubbliche non riescono ad evadere o erogare anche per le numerose richieste da parte dei pazienti. Non rimaniamo sordi, pertanto, al grido di allarme lanciato dalle strutture convenzionate che contribuiscono, da un lato, a garantire il diritto ad un posto di lavoro a centinaia di colleghi, e dall’altro, garantiscono il diritto alla salute, costituzionalmente sancito, per l’utenza calabrese già fortemente penalizzata dalla rigida e fredda logica dei tagli del piano di rientro. Come abbiamo ribadito più volte, infatti, in ambito sanitario non si può ridurre tutto ad una sterile logica numerica ed economica essendo in gioco la salute di un’intera comunità. Affossando il comparto della sanità convenzionata, che ad ogni modo da decenni rappresenta un punto di riferimento per molti pazienti, si rischia concretamente di mandare in tilt l’intero sistema sanitario pubblico che non sarebbe in grado di reggere l’inevitabile aumento di accessi alle proprie e già carenti strutture. Non va sottovalutato, poi, l’aspetto occupazionale che priverebbe, ancora di più, la nostra regione di intelligenze e competenze che, inevitabilmente, andranno a foraggiare la sanità delle altre regioni. La medicina, in altre parole, diventerebbe peggio del male favorendo il già conclamato e triste fenomeno dell’emigrazione sanitaria. Alla luce di quanto osservato, il Consiglio dell’Ordine dei Medici della Provincia di Reggio Calabria è disponibile a prendere parte ai tavoli tecnici e/o istituzionali che eventualmente saranno promossi o a farsi promotore dell’organizzazione di tali strumenti di dialogo al fine di favorire un confronto proficuo fra le varie parti che possa portare a delle soluzioni condivise e che abbiano quale fine ultimo, non solo la salvaguardia delle strutture convenzionate e dei posti di lavoro, ma il diritto alla salute dei cittadini calabresi.
Il Consiglio dell’Ordine dei Medici della Provincia di Reggio Calabria