Reggio Calabria. Un omicidio e tanti interrogativi rimasti in sospeso vengono alla luce nel libro Blocco 52 di Lou Palanca, Rubettino Editore che verrà presentato al Centro pierre giovedì 28 febbraio alle ore 17,30. L’intervento di uno degli autori Fabio Cuzzola (Lou Palanca 2), e le letture del testo a cura di Antonio Calabrò, scrittore, assieme alla proiezione di immagini suggestive ed intriganti immergeranno nella vicenda:
La sera del primo aprile 1965, nel centro storico di Catanzaro viene ucciso Luigi Silipo, 49 anni, presidente regionale dell’Alleanza Contadini e figlio di un gioielliere morto suicida due anni prima della sua uccisione. Negli anni ‘50 era stato segretario della federazione provinciale del Pci e dal 1956 al 1962 aveva fatto parte del Comitato Centrale di Botteghe Oscure. La notizia raggiunge le prime pagine dei giornali nazionali, ma fin da subito risulta avvolta da una sorte di coltre misteriosa. Le indagini che si sviluppano toccheranno varie piste: da una vera e propria esecuzione mafiosa legata alla attività sindacale di tutela dei braccianti, alla pista passionale, alcuni investigatori adombrando maliziosamente anche tendenze omosessuali; da possibili contrasti familiari alla soluzione di contrasti interni al partito. In effetti nel corso degli anni successivi all’interno del Pci emerge una certa reticenza a parlare dell’accaduto. Finanche il fascicolo processuale divenne introvabile negli archivi del Palazzo di Giustizia. Nel cimitero di Catanzaro la tomba di Silipo è in basso fra una schiera di ossari, al Blocco 52. Sulla lapide il nome e gli anni di nascita e di morte, quest’ultimo coincidente con quello in cui i B-52 fanno il loro debutto bombardando il Vietnam. La storia di Silipo diventa quindi un pretesto per evocare una storia negata, per ricercare nella memoria di una città che perde il suo passato e non vede il suo futuro, per descrivere la vita di un tempo di passaggio, come furono gli anni a metà dei ’60, con l’affermarsi del primo centrosinistra al governo e le promesse di una modernizzazione del sud perennemente in ritardo. Blocco 52 non è dunque un libro di inchiesta né un romanzo. Piuttosto è una costruzione di fantasia che poggia le sue radici sull’unica certezza di un uomo ucciso in una sera di primavera dentro la propria città. Intorno a quel fatto, da quel fatto dipartono altre storie, giungendo fino ai giorni nostri attraverso personaggi che vivono le proprie biografie a quel fatto ritornando in qualche modo.
Centro Pierre