Reggio Calabria. Presentata ufficialmente lo scorso sabato presso il Palazzo della Provincia di Reggio di Calabria, l’Associazione “Giornalisti Reggini”. A tenere a battesimo la nascita del nuovo gruppo sono stati Enzo Iacopino, Presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti e Carlo Parisi, vicesegretario della Federazione Nazionale della Stampa e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria. Al tavolo dei lavori, inoltre, il Presidente dell’associazione Massimo Calabrò ed i due vicepresidenti Maurizio Gangemi e Francesco Legato. Ad intervenire, nel corso della presentazione, Mimmo Praticò, presidente del Coni Calabria e Franco Pellicanò, presidente dell’Ussi Calabria. Numerosi i colleghi presenti all’appuntamento. Invitato, ma impossibilitato a presenziare all’evento a causa della concomitante riunione del Consiglio regionale dell’Ordine, anche il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, il quale non ha mancato di far giungere il suo messaggio augurale ai convenuti. Massimo Calabrò, ha dato il benvenuto ai presenti illustrando la storia che ha portato alla nascita dell’associazione, un’idea nata tempo fa e maturata nel corso degli anni: “Il nostro obiettivo è quello di accrescere quel senso di aggregazione nato attorno ad un pallone. Vogliamo interagire con le varie forze già presenti sul territorio anche nel sociale con il nostro impegno attivo a favore della nostra città. Il nostro intento – ha aggiunto Calabrò – è quello di diventare pian piano un punto di riferimento per i colleghi, magari per i più giovani, con l’importante obiettivo, poi, di organizzare e promuovere eventi culturali, sociali e sportivi per riuscire ad aiutare chi ne ha bisogno. Ordine, Sindacato e Federazione della Stampa sono e restano nostri costanti punti di riferimento”. Maurizio Gangemi ha sottolineato: “non siamo uomini e giornalisti eversivi, né eversive lo sono le nostre idee. Sappiamo benissimo che, quasi per peculiarità reggina, ogni novità viene accolta dando libero sfogo alla cultura del sospetto quasi come a voler necessariamente cercare ed individuare qualcosa di losco o di subdolo in quello che si fa. Non è così! Conosciamo e rispettiamo le regole, ma quelle con la R maiuscola. Ripudiamo, invece, e forse in questo siamo eversivi, quelle regole non scritte e spesso nate e vissute nell’ombra. Quelle regole volutamente tenute sommerse che, spesso, portano allo svilimento del nostro essere uomini, prima, e giornalisti, poi”. A seguire l’altro Vicepresidente, Francesco Legato: “Massimo Calabrò e Maurizio Gangemi sono stati lungimiranti. A loro va dato il merito della nascita di quest’Associazione la cui idea, nonostante le difficoltà, sono riusciti con caparbietà a portare avanti ed a realizzare”. “Ogni Associazione che nasce – ha aggiunto Legato – è una ricchezza in più per la comunità perché con essa nascono occasioni di confronto, di discussione, di approfondimento, di riflessione e di crescita comune. L’Associazione è molto eterogenea – ha continuato Legato – perché formata da Professionali e Pubblicisti, da uomini e donne, da chi lavora in Enti pubblici e privati, da chi opera sulla carta stampata, in televisione, in radio o sul web. Tutti noi – ha concluso Legato – siamo convinti che sia necessario collaborate con l’Ordine ed il Sindacato per difendere il prestigio della professione e promuovere il rispetto per chi la pratica con serietà. Rispetto verso i giornalisti ma anche rispetto tra giornalisti. Noi ci siamo ed abbiamo già iniziato a renderci attivi ed utili nel sociale: dapprima partecipando alla Giornata mondiale contro la droga (confrontandoci con alcune comunità di recupero) e, poi, incontrando Emergency di Gino Strada in occasione del rapimento dell’operatore e nostro concittadino Francesco Azzarà”.
Mimmo Praticò, poi, ha preso la parola facendosi apprezzare innanzitutto per la volontà espressa di aiutare e sostenere l’associazione sia a livello personale che a livello istituzionale per quelle che sono le attività associative svolte dai giornalisti reggini, e ha invitato i membri dell’associazione ad essere uniti perchè “solo così sarete forti e potrete rappresentare un esempio sano e positivo ai giovani che vogliono fare questo mestiere, in un momento in cui di messaggi positivi ce ne sono ben pochi”. Franco Pellicanò, poi, ha evidenziato l’importanza dei giornalisti sportivi che “non sono solo quelli che si occupano di calcio perchè l’unico sport non è solo il calcio, ci sono tanti altri sport che vengono erroneamente chiamati sport minori e che non sono minori che noi seguiamo e che a livello associativo possiamo portare avanti, come l’Ussi fa già da tempo dal tennis al ciclismo fino a molte altre discipline”.
Carlo Parisi ed Enzo Iacopino, infine, hanno concluso l’incontro con due interventi con cui hanno voluto rivolgere un appello ai tanti colleghi presenti in sala sull’etica e la dignità professionale: “non possiamo abbassarci a certe cose – ha detto Parisi, raccontando la storia del collega Sergio Notaro che ha occupato le cronache calabresi proprio in questi giorni – abbiamo un’etica e una dignità professionale con diritti e doveri, da un lato è fondamentale rispettare ciò che ci impone la nostra disciplina professionale, dall’altro è però inammissibile che il nostro lavoro venga retribuito meno di quello di una colf. Ci sono tanti colleghi che subiscono soprusi, che vengono censurati e nonostante tutto accettano di lavorare senza retribuzione, che non vogliono chiedere conto ai loro editori di quanto gli spetta per paura di perdere il posto, ma un posto che non frutta niente che cosa vale? Non abbiate paura di perdere il nulla, dovete avere dignità e portare avanti i vostri diritti, non si può lavorare a certe condizioni a meno che non si voglia fare volontariato”. Enzo Iacopino ha poi aggiunto che “questa drammatica situazione non è solo calabrese le cose purtroppo stanno così in tutt’Italia” e ha illustrato una serie di esempi di colleghi che si trovano in condizioni di lavoro assolutamente insostenibili, citando alcuni casi eloquenti e sconcertanti. “Io sono da sempre un ottimista – ha aggiunto – ma in questo periodo buio la situazione è davvero dura, ma non dovete mai perdere la vostra dignità, come dico sempre dobbiamo dimostrare di avere la schiena dritta, anche se sono fortemente insoddisfatto della qualità dell’informazione giornalistica in Italia”.
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