Reggio Calabria. I rappresentanti dei partiti del centrodestra che hanno sostenuto l’Amministrazione comunale fino all’ottobre scorso, si sono riuniti presso la sede del coordinamento regionale del Pdl, per fare il punto sulle condizioni in cui versa la città e su quanto accaduto nei primi cinque mesi di gestione commissariale. Durante l’incontro, al quale ha partecipato anche il Sindaco Demetrio Arena, è stato ribadito l’intendimento di continuare nel percorso di collaborazione, leale e costruttiva, a supporto della commissione nella consapevolezza che i tre Commissari dello Stato sono chiamati a svolgere una “missione impossibile”, dovendo amministrare per la prima volta nella storia del nostro paese un Comune capoluogo di Provincia. I primi cinque mesi sono stati prevalentemente assorbiti dall’aspetto finanziario che, di fatto, ne ha anche scandito i tempi e le attività in conseguenza delle gravi emergenze e delle numerose scadenza normative. Bisogna dare atto ai Commissari di aver lavorato tempestivamente per accedere all’apposito fondo previsto dalla Legge per sostenere i comuni in difficoltà, evitando le dannose conseguenze di un’eventuale dichiarazione di dissesto. Con la conclusione di detta fase si ritiene si debba porre fine alla diatriba sullo stato delle finanze comunali, evitando inutili polemiche che servono solo a chi vuole sfruttare il disagio sociale per un mero fine politico. E’ il momento di prospettare ai cittadini soluzioni ai problemi quotidiani e infondere fiducia sul futuro. I dati certificati sono quelli accertati dalla Giunta Arena, come confermato dalla Commissione, ed è con questa situazione che ci dovremo confrontare nei prossimi mesi. I partiti hanno convenuto di dover supportare l’iniziativa promossa da Arena, volta a superare la rigida interpretazione della Corte dei Conti, Sez. Calabria, in relazione all’utilizzo dei proventi della dismissione del patrimonio comunale, attraverso un’iniziativa legislativa regionale. I proventi della dismissione, infatti, porteranno ingenti risorse finanziarie nelle casse dell’Ente e, conseguentemente, potrà essere alleggerita la pressione fiscale a carico dei cittadini (segnatamente IMU e TOSAP) prevista dal piano di riequilibrio predisposto dalla Commissione straordinaria. Sospendere le procedure della dismissione è stata una iattura frutto, probabilmente, di una decisione dell’apparato burocratico comunale che già in passato, purtroppo, ha dimostrato di essere inadeguato; un apparato dove posizioni singole o di gruppi dirigenziali molto spesso sconfinano dal proprio ruolo operando scelte che invece sono proprie dell’attività di indirizzo dell’organo politico. In questa ottica i rappresentanti dei partiti hanno rilevato, con soddisfazione, come i commissari abbiano ribadito la volontà di procedere a quella riforma dei settori dell’amministrazione che già la giunta Arena, lo scorso anno, aveva ipotizzato e avviato. Sulle società miste i partiti hanno convenuto che occorre adottare un approccio di natura sistemica pur nella diversità nascente dalla natura dei servizi svolti dalle singole società. L’impianto societario si porta dietro tutte le storture generate dall’originario sistema concepito nel 2001 dall’allora sindaco facente funzione e che oggi, deve essere riformato. In particolare, riguardo le società Reges e Recasi si ritiene che l’ipotesi della vendita delle quote o della messa in liquidazione debba essere abbandonata. Tale scelta, da qualcuno prospettata alla commissione come obbligatoria rispetto alla normativa varata dal Governo Monti, non appare fondata dal punto di vista tecnico-giuridico. Risulta, invece, utile proseguire il rapporto fino alla prossima naturale scadenza dei relativi contratti di servizio, ciò anche al fine di scongiurare probabili e onerosi contenziosi. Solo così si potrà salvaguardare il prezioso lavoro svolto dalle predette società soprattutto in relazione agli obiettivi che hanno caratterizzato la giunta Arena e che trovano riscontro anche nell’attività commissariale: la lotta all’evasione e l’efficientamento dell’apparato burocratico. Ciò consentirà di ricercare le scelte più idonee e soprattutto salvaguardare i livelli occupazionali e le professionalità acquisite. Una particolare considerazione è stata fatta circa la recente decisione dei Commissari di mettere in liquidazione la società mista Leonia, a seguito dell’interdittiva antimafia rilasciata dalla Prefettura. Ebbene tale procedura è esattamente analoga a quella seguita dall’Amministrazione Arena in ordine alla Multiservizi. Tuttavia tale comportamento è stato uno dei principali presupposti sui cui si è basata la decisione dello scioglimento del Consiglio Comunale: oggi abbiamo la dimostrazione che quella di Arena è stata una scelta obbligata, in quanto l’unica strada percorribile a norma di legge. Particolare apprezzamento è stato espresso dai partiti sulla decisione dei Commissari di riformare l’intero sistema dello smaltimento dei rifiuti, interloquendo sull’argomento con le forze politiche. Nell’immediato, comunque, sarebbe opportuno riflettere e valutare la possibilità di assumere una decisione diversa rispetto alla messa in liquidazione, considerato che il contratto di servizio con la Leonia scadrà nel 2014 e che le quote del socio privato, indagato per presunta vicinanza alla criminalità, sono oggi in mano allo Stato, in quanto poste sotto sequestro. Si potrebbe ipotizzare, di concerto con le autorità competenti, la possibilità di proseguire l’attività fino alla naturale scadenza del contratto e, nel contempo, elaborare un piano strategico di riforma del sistema di raccolta dei rifiuti, individuando le soluzioni gestionali più idonee. Sulla vicenda della Multiservizi i partiti della coalizione ritengono che la decisione dei commissari di procedere all’esternalizzazione dei servizi debba rappresentare l’estrema ratio e, quindi, auspicano la ricerca di soluzioni alternative. Così come qualche perplessità suscita il breve arco temporale (due mesi) previsto per l’espletamento delle procedure di privatizzazione. Infine per poter conseguire l’obiettivo del mantenimento dei livelli occupazionali si ritiene necessario attivare, di concerto con le organizzazioni sindacali, procedure idonee all’accertamento del permanere delle qualifiche del personale. A conclusione dell’incontro, i rappresentanti dei partiti hanno affrontato, tra le altre, la problematica relativa alla chiusura del tapis roulant che, lo si ribadisce, non è né una giostra né una componente di arredo ma rappresenta un indispensabile strumento di mobilità urbana, soprattutto per le fasce più deboli della nostra comunità, oltre che essere un volano per l’economia cittadina. La posizione dei partiti del centrodestra è netta: il tapis roulant và riaperto immediatamente in quanto il fermo genera ingenti danni alle componenti elettroniche e meccaniche dell’impianto. Bisogna al contempo lavorare sul progetto, già individuato dalla Giunta Arena, per sfruttare le potenzialità commerciali attraverso l’installazione di pannelli pubblicitari e contenere i costi mediante l’utilizzo di fotocellule nonché prendendo in considerazione l’ipotesi di sfruttarlo come fonte di energia alternativa. Si ritiene, comunque, rassicurante la volontà del dott. Panico di volere riattivare il tapis roulant, rispetto a chi invece riteneva la struttura un’inutile spesa per la comunità. Questo rappresenta un primo contributo che i partiti del centrodestra responsabilmente intendono offrire all’attenzione dei Commissari, a differenza di chi, in epoca di “porcellum”, ha voluto compiere la “porcata” di sciogliere il comune di Reggio Calabria senza fondate ragioni: una scelta scellerata adottata da un Governo tecnico ma su input di una parte politica ben individuata.
I partiti
Pdl, Udc, PACE, Reggio Futura, Scopelliti Presidente, Sud, Pri