Tutela e gestione della fauna selvatica. Tripodi invita all’approvazione del progetto di legge

Reggio Calabria. Di seguito le dichiarazioni di Pasquale Tripodi: “In occasione della prossima seduta del consiglio regionale convocata lunedì 18 marzo, invito i miei colleghi consiglieri della maggioranza a voler inserire all’ordine del giorno e quindi approvare il progetto di legge da me sottoscritto insieme ai consiglieri regionali Giovanni Bilardi, oggi Senatore della Repubblica, Giuseppe Giordano e Giovanni Nucera, avente per oggetto norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e l’organizzazione del territorio ai fini della disciplina programmata dell’esercizio venatorio. La proposta di legge in questione è frutto di un attento ascolto del territorio, delle associazioni venatorie ed ambientaliste, del mondo agricolo e degli operatori del settore. Il complesso di norme, che innova la precedente legge regionale del 1996 oramai non aderente agli orientamenti del settore, è la conseguenza di un percorso politico bipartisan condiviso e pienamente rispettoso dei dettami della legge nazionale n. 157, pur esprimendo contenuti innovativi sotto il profilo della coerenza con la realtà calabrese. Alla luce di ciò, mi pare alquanto evidente l’importanza di tale progetto di legge e la conseguente necessità e opportunità di non perdere l’occasione di approvarla, affinché possa entrare in vigore in tempi utili per l’imminente apertura della stagione di caccia. L’urgenza di una sua approvazione è rappresentata, infatti, dall’impellenza di dare al settore la possibilità di essere finalmente adeguatamente ben rappresentato in relazione alle nuove esigenze che il mutamento dei tempi e del nostro territorio comportano. Il progetto di legge Bilardi-Giordano-Nucera-Tripodi, afferma un principio fondamentale, ossia quello di abbracciare un progetto condiviso che garantisca un futuro al settore e che esprima in pieno le istanze che il mondo venatorio, associazionistico e ambientalista da anni rivolgono alla politica. Esso risponde pertanto alla pressante esigenza di coniugare la conservazione e la tutela dell’ambiente con la corretta pratica venatoria, in un’ottica di contemperamento degli interessi in gioco, nel quadro di un prelievo venatorio sostenibile e che sia al contempo volano di sviluppo per le zone rurali più disagiate. Tra l’altro, è bene avere presente che la necessità di una urgente modifica è stata segnalata dalla veemenza delle proteste che si sono scatenate anche sui media fra rappresentanti del mondo ambientalista e di quello venatorio in occasione dell’emanazione del calendario venatorio 2011/2012. Da un’analisi delle rispettive lamentele è emersa la convinzione che una modifica dell’attuale legge regionale sulla caccia dovesse prendere le mosse proprio da un’ampia cernita di problematiche ad essa connesse e più volte segnalate dalle associazioni dei cacciatori, degli ambientalisti e degli agricoltori. Ecco perché al nuovo testo di legge è stato conferito un carattere propulsivo e tendente a distinguere la disciplina regionale calabrese in materia venatoria e di conservazione ambientale da quella delle altre regioni e perfino da quello dello stato centrale e che ha portato alla proficua collaborazione fra soggetti appartenenti a categorie tradizionalmente antagoniste che hanno fattivamente contribuito ad avanzare proposte tese alla modifica della vigente normativa regionale in materia venatoria.
Sono certo che i miei colleghi consiglieri non saranno sordi al mio invito e che riconosceranno l’eccezionalità e l’urgenza di inserire e, di conseguenza approvare nella seduta consiliare del 18 marzo il progetto di legge di modifica alla vigente legge regionale in materia venatoria, oramai inadeguata in quanto non rispondente alle reali necessità di sopravvivenza del settore e di salvaguardia e tutela dell’ambiente e delle colture agricole, prendendo atto anche del valore culturale, economico e sociale della pratica venatoria sostenibile e il conseguente bisogno di assoggettare la stessa ad una programmazione eseguita su basi scientifiche”.

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