Reggio Calabria. Esprimo piena solidarietà e totale sostegno nei confronti del terzo settore reggino per l’impossibilità concreta di proseguire l’erogazione dei servizi a causa delle gravissime difficoltà economiche in cui versa dovute il mancato stanziamento da parte del Comune di Reggio Calabria dei finanziamenti spettanti e che, di conseguenza, stanno mettendo a serio rischio di sopravvivenza un settore riconosciuto quale garante di servizi essenziali per la nostra comunità a tutela dei ceti più deboli e bisognosi. La situazione assume aspetti ancor più gravi in considerazione della crisi che la nostra città sta attraversando principalmente a causa del dissesto finanziario del comune di Reggio Calabria. Una situazione drammatica, con pesantissime ricadute sulla tenuta sociale ed economica della nostra comunità, già privata da tempo di altri servizi essenziali e spogliata dei diritti basilari del vivere civile e dunque costretta a pagare per colpe non sue. Infatti, la qualità della vita nella nostra città è già stata compromessa da tempo per ragioni che tutti ben conosciamo. Mancando i servizi erogati dal terzo settore, il rischio a cui si andrebbe incontro è di ovvia previsione: persone con disabilità, minori e anziani a rischio sociale privati di assistenza e di cure indispensabili. Insomma, intere famiglie abbandonate a loro stesse e al proprio destino fatto di difficoltà quotidiane che l’assistenza garantita dal terzo settore è in grado di alleviare totalmente o in parte. Insomma, lo stato di diritto verrebbe meno e si genererebbe una forte tensione sociale. Dunque, il terzo settore rappresenta il pilastro fondamentale di un sistema che, senza di esso, non reggerebbe il peso della domanda di servizi provenienti dai cittadini. L’attività svolta è una fonte inesauribile di utilità per la collettività, specie per il coinvolgimento diretto in ambiti in cui la presenza della pubblica amministrazione negli anni è venuta meno, in particolare quello assistenziale e sanitario. Si dovrebbe piuttosto rafforzare il ruolo del terzo settore; il che significherebbe migliorare la nostra società del domani, poiché le realtà no-profit costituiscono una risorsa fondamentale che grazie ad una rete di servizi strutturati, da sempre, colma le lacune presenti nel sistema delle amministrazioni pubbliche, intervenendo al posto loro e rispondendo prontamente in modo adeguato ai bisogni del singolo oppure dell’intera comunità attraverso la produzione di beni e servizi di utilità sociale. Inoltre, non è da sottovalutare il fatto che l’emergenza della crisi economica che sta attraversando l’Europa, e in particolare il nostro Paese, viene in parte “ridimensionata” dal terzo settore, in quanto esso nasce in risposta alla domanda di servizi che né lo Stato né il privato sono in grado di soddisfare: volontariato, assistenza sociale, sanitaria e socio-sanitaria. Ecco perché da questa crisi può salvarci il terzo settore, in quanto è il solo in grado di reggere il peso di una società in seria difficoltà economica, sociale e di valori. Infatti, le attività svolte dal terzo settore contribuiscono attivamente al progresso socio-economico di una società e per le famiglie rappresentano un fattore di coesione sociale. In tempi di risorse scarse, questo settore ha dunque un ruolo strategico essendo in grado di trovare soluzioni ai problemi emergenti in questa fase difficile che stiamo attraversando. Pertanto, comprendo l’amarezza, la rabbia e le preoccupazioni espresse dal coordinamento del terzo settore reggino, e condivido pienamente il grido di allarme lanciato in difesa e a tutela di un settore nevralgico per la tenuta sociale della nostra città, in quanto è inimmaginabile pensare di poter venire privati di tali servizi essenziali.
Pasquale Tripodi