Catanzaro. Nella giornata di ieri, domenica 24 marzo, personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico – Squadra Volante ha tratto in arresto un uomo M.G. classe 1967, e due donne M.E. classe 1968 ed M.E. classe 1981, tutti di nazionalità rumena, due dei quali domiciliati in Catanzaro. La vittima M.B., italiano classe 1946, ha riferito di essere stato sequestrato nella sua roulotte e picchiato per tutta la notte da un cittadino di nazionalità rumena di nome M. G., suo dipendente da circa tre mesi con le mansioni di pastore. All’accaduto avevano partecipato le due donne anch’esse rumene, rispettivamente moglie e nipote dell’aggressore. Solo grazie all’arrivo di un suo conoscente che recatosi nella sua campagna e non vedendolo lo aveva chiamato ad alta voce, i malviventi hanno desistito dall’azione criminosa allontanandosi dalla roulotte del M.B. che, in tal modo riusciva finalmente a liberarsi. Acquisite le prime informazioni, gli Agenti della Polizia di Stato, hanno iniziato tempestivamente le ricerche e sono riusciti a rintracciare, nel terreno circostante le due donne con dei bagagli, evidentemente pronte a partire, che corrispondevano a quanto indicato dalla vittima. Dopo poco, sul ciglio della strada di viale Europa, a poche decine di metri della roulotte ove vi erano anche le due donne, è stato rintracciato anche M. G.. Conseguentemente i tre sono stati accompagnati presso gli Uffici della Questura per verificare le loro responsabilità. M.B., dopo essere stato visitato e curato dai sanitari del locale Pronto Soccorso, è stato dimesso con una prognosi di 5 giorni, con la diagnosi: “contusione toracica con escoriazioni multiple al dorso”. M.B. aveva accettato di far lavorare il rumeno, per bisogno, con le mansioni di guardiano dei bovini per lui dal 20 dicembre scorso, avendone pattuito compenso mensile più vitto e alloggio. Dopo alcuni giorni il rumeno aveva iniziato a pretendere il pagamento anticipato delle giornate lavorative anche con toni minacciosi, e successivamente avrebbe imposto al datore di lavoro di assumere anche la moglie quale guardiana dietro un compenso mensile più vitto e alloggio. Nonostante la liquidazione delle spettanze il rumeno, comunque, insisteva ripetutamente affinché si anticipassero le scadenze, fino ad arrivare al sequestro di M.B. nella notte tra sabato e domenica scorsa, quando forzatamente si è introdotto nella roulotte dove dormiva quest’ultimo, minacciandolo e percuotendolo. Il rumeno per evitare che potesse chiedere aiuto gli ha sottratto il telefono cellulare dicendogli che lo avrebbe restituito nel momento in cui gli avrebbe dato i soldi. Tale costrizione è durata per tutta la notte durante la quale M.B. è stato costretto a stare nel proprio letto e ad ogni suo tentativo di allontanarsi è stato colpito con calci e pugni. Durante tali fasi la moglie del rumeno e la nipote diverse volte sono entrate ed uscite dalla roulotte. Fortunatamente nella prima mattinata, al sopraggiungere di un conoscente, M.B., ha potuto finalmente uscire dalla roulotte e chiedere di essere soccorso. Alla luce di quanto accertato i tre cittadini rumeni sono stati tratti in arresto perché a diverso titolo, e comunque in concorso, si sono resi responsabili dei reati di sequestro di persona a scopo di estorsione e lesioni personali. Dell’avvenuto arresto è stata data comunicazione al P.M. di turno che ha disposto la traduzione dei tre arrestati rispettivamente presso la Casa Circondariale femminile di Castrovillari (CS) ed a quella di Siano per ivi rimanervi a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa della convalida con il gip. Con l’ausilio di interprete di lingua rumena, negli Uffici della Questura, agli arrestati è stato notificato il contenuto degli atti di polizia giudiziaria, il motivo del loro arresto, nonché il diritto a nominare un difensore di fiducia, ed avendo gli interessati rinunciato, è stato nominato un difensore d’ufficio.