Doppia preferenza di genere. Cusumano: “La politica dia prova di maturità”

Reggio Calabria. “Sulla proposta di legge che introduce la doppia preferenza di genere è auspicabile che la politica dia prova di maturità e responsabilità, riequilibrando così una situazione sbilanciata e realizzando finalmente una più compiuta democrazia”. E’ questa l’idea della presidente della Commissione regionale per le Pari Opportunità Giovanna Cusumano che, nel pomeriggio odierno, ha incontrato a Palazzo Campanella i giornalisti per illustrare i contenuti della proposta normativa, di iniziativa popolare, assegnata per l’esame, alla prima Commissione “Affari istituzionali e generali, Riforme e Decentramento” del Consiglio regionale. La presidente della CRPO ha rievocato le tappe di un percorso “di impegno e responsabilità, iniziato oltre un anno fa, con la raccolta di quasi sette mila firme di calabresi che hanno creduto in questo progetto sostenendo il lavoro portato avanti dalla Commissione nel suo complesso, assieme alle tante associazioni attive sul territorio come la Fidapa, l’Ucid il Cif, ai Comitati di pari opportunità dell’avvocatura regionale e ai sindacati Cgil e Cisl”. “La proposta normativa punta a modificare la legge elettorale regionale n. 1 del 2005 (più precisamente l’art. 2 comma 2) introducendo la facoltà per l’elettore di esprimere la doppia preferenza di genere, consentendo cioè di dare contestualmente il voto ad un uomo ed ad una donna” – ha spiegato Giovanna Cusumano. “Auspichiamo che, subito dopo le festività pasquali, la prima Commissione affronti con esito positivo l’esame della proposta di legge, garantendo così in tempi ragionevolmente rapidi, un pronunciamento definitivo dell’Aula. Un pronunciamento che, ove fosse favorevole, collocherebbe la Calabria al secondo posto dopo la Campania, per aver approvato un provvedimento che rappresenta una vera rivoluzione in termini di piena rappresentatività delle donne nella politica e nelle Istituzioni. Per tale via – ha concluso Cusumano – si attuerebbe quel principio costituzionalmente garantito della rappresentanza di genere, attualmente assente in Consiglio regionale per la totale mancanza di donne elette nella massima assemblea calabrese”.

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