Vibo Valentia. Nella riunione dei produttori di latte soci di ASSOLAC della Provincia di Vibo Valentia, oltre alle problematiche relative ai nuovi assetti della Cooperativa, è emerso un nuovo forte allarme per i danni economici elevatissimi provocati dalla presenza dei cinghiali sul territorio. L’agricoltura del vibonese e in modo particolare quella della zona di Maierato sta pagando un prezzo enorme per un’emergenza che al momento appare di difficile soluzione: il proliferare senza alcun controllo di orde di cinghiali. Questo è quanto, a gran voce, gli allevatori esasperati e stanchi per i danni causati da questi animali che continuano a devastare le coltivazioni, dai campi seminati ad ortaggi, agli allevamenti in cui irrompono, con conseguenti danni economici elevatissimi. Il tema della corretta gestione del territorio e del contenimento degli animali selvatici incide direttamente sulla possibilità di sopravvivenza di numerose imprese agricole e zootecniche, è proprio questa la questione all’ordine del giorno: il rischio dell’ulteriore abbandono delle attività agricole già duramente colpite dal dissesto idrogeologico e ambientale che spingono alla ulteriore marginalizzazione delle aree agricole. L’abbandono dell’agricoltura e delle attività zootecniche si ripercuoterebbe negativamente e direttamente sulle possibilità residue di tenuta del territorio e della salvaguardia del paesaggio. La presenza massiccia dei cinghiali negli ultimi anni è diventata una vera e propria calamità alla quale nessuno sembra voler porre rimedio: inascoltate fino ad ora, sono state le iniziative intraprese da Organizzazioni quali Coldiretti alla scopo di sensibilizzare, attraverso i numerosi incontri l’Amministrazione Provinciale e la Prefettura, alla soluzione del problema. Per quanto emerso nei vari interventi degli allevatori, oltre ai danni diretti alle colture, si contano a decine le situazioni di pericolo che hanno coinvolto direttamente i cittadini minacciati dalla presenza degli ungulati anche davanti alle abitazioni rurali e sulle strade. Gli allevatori, oramai esasperati, auspicano una forte azione da parte di tutti i soggetti interessati per porre sotto controllo la presenza di questi animali selvatici e sottoporre il territorio ad una efficace pianificazione faunistica-venatoria, occorre, prima di tutto che, in sintonia con quanto previsto dalla normativa nazionale e comunitaria, l’ISPRA (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale), anche in Calabria dia delle indicazioni precise su come risolvere la questione dei danni da fauna selvatica. Secondo quanto già indicato da Coldiretti serve uno sforzo congiunto di tutti i soggetti interessati: agricoltori allevatori, ambientalisti e addetti alle attività venatorie, coordinati dagli organi provinciali preposti, si impegnino per la soluzione definitiva e duratura del problema con l’obiettivo che si restituisca tranquillità alle imprese per produrre e si salvaguardi l’ambiente e la sicurezza dei cittadini.
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