Reggio Calabria. I dipendenti della società mista che si occupa della riscossione delle entrate tributarie e patrimoniali del Comune di Reggio Calabria esprimono forte preoccupazione per il loro futuro. Nelle scorse settimane erano scesi in piazza per chiedere un incontro con i Commissari riuscendo ad ottenerlo al termine di quattro giorni di sciopero. In questa riunione la terna commissariale si era impegnata a convocare le organizzazioni sindacali entro brevissimo termine e una delegazione dei lavoratori entro 10 giorni dal deposito del documento, al fine di prospettare un futuro che garantisca i lavoratori oltre quelli che sono i parametri espressi dal Piano di riequilibrio finanziario pubblicato dall’Ente circa un mese fa. Ad oggi però, dal Municipio di Piazza Italia non è giunta la sperata convocazione. Proprio per questa motivazione, il 3 Aprile 2013, le maestranze Reges sono state chiamate a raccolta in una animatissima assemblea tenutasi presso i locali societari di via Sbarre inferiori, durante la quale si è preso atto dell’assenza totale di contatti da parte della stessa Commissione straordinaria, mettendo in evidenza che, risulta inspiegabile la determinazione di voler vendere a privati le quote del Comune di Reggio Calabria di un settore chiave dell’economia cittadina, quando la normativa prevede la possibilità di arrivare alla naturale scadenza del contratto con l’attuale assetto societario. Sono previsti altresì diversi motivi di esenzione dalla applicazione della “spending review”, nei quali la Reges rientra ampiamente. Contestualmente si è deciso di attuare da Venerdì 5 Aprile forme di protesta articolate, manifestazioni, sciopero ad oltranza e presidi presso le sedi istituzionali. Infine, gli stessi lavoratori, ben consci della dedizione e l’impegno profusi sempre nell’attività lavorativa prestata, si scusano con i cittadini per i disagi che si potranno creare.
Dipendenti Reges S.p.a.