Reggio Calabria. Leggo sugli organi di informazione che, improvvisamente, alcuni ex consiglieri d’opposizione auspicano una collaborazione tra le varie forze politiche. Peccato non aver capito che questo tipo di approccio alle problematiche della città andava fatto mesi orsono e non ora che la frittata è fatta. I cittadini oggi sono alle prese con una situazione davvero drammatica: da un lato la mancanza di interlocuzione istituzionale, dall’altra l’aumento delle tasse. Continuo ad essere, per il mio territorio, un punto di riferimento e, anche senza nessun incarico mi spendo sempre e comunque per la mia città. L’amministrazione Arena, prima tra tutte in Italia, ha avviato la dismissione del Patrimonio edilizio creando un sistema efficiente con il supporto prezioso delle società Sati e Recasi: dall’avvento dei Commissari e il cambio della guardia al settore, la dismissione si è bloccata. Con risultati nefasti per i cittadini. Chi aveva versato la caparra non è stato chiamato per stipulare l’accordo definitivo e acquistare l’abitazione in toto. Chi aveva manifestato l’interesse a comprare la sua abitazione, è rimasto in attesa di una chiamata mai giunta. Scelte che hanno portato palazzo San Giorgio a non incassare i circa 50 Milioni di euro preventivati dai due bandi di vendita: soldi, tanti soldi, che certamente avrebbero aiutato il lavoro dei Commissari, ma non solo. Dice bene Arena: se si procedesse immediatamente allo “sblocco” della dismissione, con gli introiti preventivati viste le opzioni di acquisto pervenute agli uffici, si potrebbe abbassare gradualmente la pressione fiscale sui cittadini. La rinuncia alla dismissione del patrimonio edilizio è un azzardo grande e pericoloso: in un momento storico come questo dove il Governo cerca in tutti i modi di vendere i propri gioielli per rientrare dal debito pubblico e dove gli Enti Locali vorrebbero dismettere il proprio patrimonio ma ancora sono alle fasi preliminari, il Comune di Reggio distrugge una programmazione perfetta ed efficace e lo fa, tra parentesi, senza una giustificazione vera o plausibile. Ai commissari dunque l’invito a prendere in mano la situazione e a spingere per un’accelerazione di un processo già avviato e collaudato che deve portare, in tempi celeri, a chiudere i contratti di acquisto dando da una parte risposte certe a centinaia di cittadini, e dall’altra a inserire benzina negli asfittici serbatoi comunali.
Vincenzo Roberto Leo
Ex Consigliere comunale Udc