La questione rifiuti in Calabria si è ormai trasformata in una vera e propria bomba ecologica. La situazione, passata da un livello di allerta ad uno di emergenza, sembra, purtroppo, avere assunto nel tempo caratteri di normalità. Da più di 4 mesi si assiste ad una raccolta del pattume a singhiozzo ed ha squillanti prese di posizione sulla stampa che di risolutivo hanno ben poco. In sedici anni di commissariamento per l’emergenza rifiuti in Calabria è stato speso circa 1 miliardo di euro, eppure, tale cifra non è servita a risolvere alcun problema. La Calabria è ancora il regno dell’emergenza. L’emblema di una situazione allo sfascio è rappresentato dalla città di Reggio Calabria, i cui rifiuti invadono prepotentemente le strade cittadine. Una situazione di degrado sanitario e sociale non più accettabile. Nei giorni scorsi la regione Calabria, dopo il passaggio di consegne dalla gestione commissariale, avrebbe individuato quale azione risolutiva all’emergenza rifiuti nella provincia reggina la riapertura della discarica di Sambatello con il conseguente ampliamento ed il deposito di circa 4mila tonnellate di rifiuti. Bisogna precisare che, la discarica individuata da tecnici regionali sorge in prossimità di falde acquifere dove sono presente decine di impianti idrici. Le risorse idriche della Vallata del Gallico, attraverso l’impianti gestite della So.ri.cal. giungono alle utenze delle zone di Catona, Gallico, Archi e Santa Caterina. Il sito, allo stato attuale, è stracolmo oltre ogni limite, risulta impensabile che possa divenire il luogo di stoccaggio dei rifiuti dell’intera provincia reggina. La discarica è già una polveriera pronta ad esplodere. L’aumento stimato dai tecnici regionali, in caso di calamità naturali, provocherebbe danni incalcolabili. Basti ricordare che già nel 2010-2011, dopo un tremendo alluvione ci fu una fuoriuscita di percolato che, oltre ad invadere le zone vicine al sito,. costrinse all’intervento gli uomini dell, ASP e dell’ARPACAL. L’emergenza nella città dello Stretto non può essere addebitata al raggiunto limite dell’impianto Sambatello, semmai è dovuta ad una gestione dei rifiuti superficiale e banale che nel tempo ha prodotto le vicende legate alle discariche di Melicuccà e Casignana. Oggi l’ente regionale, incapace in sedici anni di rientrare dall’emergenza, sembra lavarsi le mani e passa la palla ai Commissari straordinari di Reggio Calabria che dovranno decidere in merito alle sorti dell’impianto di Sambatello. Certamente ogni cittadino vorrebbe vedere le strade sgombre dai rifiuti, ma non è ammissibile essere presi in giro con soluzioni tampone. Cosa succederà quando si raggiungerà nuovamente il nuovo limite? si apriranno nuove discariche o si amplieranno nuovamente quelle presenti? L’invito rivolto alla terna commissariale del comune di Reggio Calabria è di predisporre in tempi rapidi un piano di gestione dei rifiuti in grado di ottemperare a situazioni di eccezionale e urgente necessità di tutela della salute pubblica. A Reggio, inoltre, è fondamentale incentivare la percentuale della raccolta differenziata che stando agli ultimi dati dell’ISPRA si aggira intorno al 12.43%, ancora troppo bassa. La Regione, dal canto suo, dovrebbe già sapere che Il modello discarica è ormai, notoriamente, superato serve un nuovo programma di gestione dei rifiuti che punti alla riduzione e al riciclo.
Domenico Idone
Ex Presidente Della IX Circoscrizione
(Gallico-Sambatello)