Reggio Calabria. Sulla nota pubblicata dalla stampa locale e relativa al presunto “abbandono” dei 66 precari del Centro per l’Impiego si riporta di seguito il pensiero del presidente della Provincia Giuseppe Raffa e dell’assessore al Lavoro e alla Formazione professionale Giovanni Arruzzolo. “La nota dei 66 lavoratori precari che dovranno essere utilizzati dei Centri per l’Impiego risulta priva di obiettività, considerato che le loro istanze sono state sempre valutate attentamente dell’Amministrazione provinciale in carica. Vero è che i lavoratori in questione sono stati parecchie volte ricevuti sia dal Presidente Giuseppe Raffa, sia dall’assessore Giovanni Arruzzolo sia, e soprattutto, dal dirigente di Settore Stefano Catalano. Nelle diverse circostanze, infatti, i firmatari della nota che provoca disinformazione e, forse, destabilizzazione sono stati puntualmente informati sull’iter amministrativo relativo al loro rapporto di lavoro precario con l’Ente di via Foti. Giova ricordare, inoltre, che prima delle ultime festività pasquali, la Giunta provinciale ha deliberato e trasmesso gli atti alla Regione, con le modifiche del piano occupazionale che lo stesso Ente aveva in precedenza indicato. A volte il sensazionalismo, dettato dal bisogno e dalla mancanza di posti di lavoro, nasconde la verità che non può essere travisata contribuendo a creare una sorta di spartiacque tra buoni e cattivi. Tutto questo mentre si dimentica, forse, che l’Amministrazione, in più di una circostanza, in attesa dell’accreditamento dell’apposito fondo regionale e dimostrando grande sensibilità rispetto alle aspettative dei precari in questione, ha provveduto all’anticipazione delle somme spettanti ai lavoratori. Un iter burocratico complesso non può non essere portato avanti nel rispetto delle regole e delle procedure. Diversamente produce effetti negativi con gravi ripercussioni sull’immagine dell’ente e ritardi nel pagamento delle spettanze economiche. L’esempio più eclatante riguarda la mancata corresponsione della retribuzione, peraltro giustamente rivendicata dagli interessati, relativa al mese di dicembre 2011 e della tredicesima mensilità. Tutto ciò perché nel passato l’iter amministrativo non ha sempre risposto ai criteri di corretta amministrazione disponendo l’avvio delle attività senza le preventive autorizzazioni. Siffatta situazione è stata la causa del mancato riconoscimento del lavoro svolto. Quella procedura, pertanto, ha determinato una non corretta prassi amministrativa”.