Roccella. Pesca abusiva, nuovi sequestri della Guardia Costiera

Roccella Jonica (Reggio Calabria). I militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Roccella Ionica e della Delegazione di Spiaggia di Bovalino hanno operato nella settimana in itinere portando a termine risultati di rilievo. Nella notte tra domenica e lunedì, i militari hanno arrestato l’azione di pescatori di frodo intenti ad utilizzare una sciabica da spiaggia di 150 metri, un illegale attrezzo da pesca, ponendolo sotto sequestro. Lo scorso mercoledì, a Siderno, i militari, dopo un’attenta attività di intelligence, hanno scovato circa 2 kg di novellame di sarda (c.d. bianchetto) in una rinomata pescheria, sequestrato insieme ad altri 5 kg della stessa specie sequestrati ad ignoti lungo il corso Garibaldi del comune, dove il rivenditore ambulante senza alcuna autorizzazione alla vendita, si è dato alla fuga. Tra giovedì e questa mattina altre due azioni hanno portato ad altri sequestri: a Bovalino, la locale Delegazione di Spiaggia ha sequestrato circa 4 kg di bianchetto, una rete tipo sciabica da spiaggia e una rete da posta con conseguenti denunce penali per gli improvvisati pescatori. Nella mattinata, invece, lungo il litorale di Caulonia Marina, due pattuglie della Guardia Costiera di Roccella hanno sequestrato 20 kg di cicerello oltre a 2 reti tipo sciabica, procedendo per gli utilizzatori, all’elevazione delle relative sanzioni amministrative da 1000 a 3000 euro. I prodotti sequestrati, per la parte ritenuta idonea al consumo umano da parte dell’ASP di Locri, sono stati devoluti in beneficienza. I prodotti in cattivo stato di conservazione, invece, sono stati distrutti e rappresentano un grande risultato per la salvaguardia della salute umana. Le operazioni di una settimana hanno portato al sequestro di 1 rete da posta e 4 attrezzi vietati tipo sciabica, utilizzati da pescatori non professionisti, il deferimento di 3 persone all’autorità giudiziaria per detenzione e commercializzazione di prodotto ittico, quattro contestazioni amministrative da 1000 a 3000 euro ed il sequestro di oltre 30 kg di prodotti ittici. L’azione svolta nei confronti della pesca di frodo rappresenta un mezzo dissuasivo importante per la tutela della catena alimentare e per il ripopolamento del mare ed, inoltre, garanzia per i pescatori muniti di apposita licenza di pesca professionale. Si rammenta, inoltre, per tutti i diportisti, che le normative sulla pesca sportiva, completate con il D. Lgs. 4/2012, non consentono la vendita del pescato e autorizzano l’utilizzo solo di determinati attrezzi quali, coppo o bilancia; giacchio o rezzaglio o sparviero; lenze fisse quali canne a non più di tre ami, lenze morte, bolentini, correntine a non più di sei ami, lenze per cefalopodi, rastrelli da usarsi a piedi, lenze a traino di superficie, e di fondo e filaccioni; nattelli per la pesca in superficie, fucile subacqueo, fiocina a mano, canna per cefalopodi, parangali fissi o derivanti, nasse. Il loro utilizzo è subordinato a limiti specifici.

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