Reggio Calabria. «Ritengo di estrema importanza che istituzioni e opinione pubblica del territorio della Piana e dell’intera Provincia seguano con grande attenzione l’evolversi della situazione in merito a un’opera certamente di grande impatto». Questo il commento del consigliere provinciale Francesco D’Agostino sui recenti sviluppi che stanno interessando il progetto del rigassificatore di Gioia Tauro. «Da questo punto di vista – prosegue D’Agostino – credo che assumano notevole rilievo le notizie emerse nel corso dell’ultimo incontro tra l’azienda LNG Medgas Terminal, i sindacati e i vertici di Confindustria, in cui è stato ribadito il positivo svolgimento delle fasi preparatorie necessarie per la realizzazione dell’impianto». D’Agostino ritiene «doveroso anteporre a qualunque ragionamento su questo tema l’accertamento di tutti i profili di rischio che riguardano non solo l’impatto ambientale, ma anche l’acclarata sismicità dell’area. Noi non siamo dei tecnici. Il compito della politica non è quello di affermare in maniera dozzinale e non suffragata da elementi scientifici se il rigassificatore non crea alcun danno al territorio o se invece è una potenziale fonte di rischio per la nostra comunità. Esistono degli organismi istituzionalmente preposti a ciò, su tutti il Consiglio superiore dei lavori pubblici e il Ministero dell’Ambiente: rimettiamoci in toto alle loro valutazioni definitive». Tuttavia, da imprenditore, D’Agostino evidenzia sul piano squisitamente economico le «opportunità che in concreto potrebbero derivare da tale opera. In tal senso le pagine in cui sono racchiuse le vicende degli ultimi decenni della nostra provincia, descrivono in larghissima parte scenari in cui a farla da padrone sono soprattutto le desolanti desertificazioni economiche e sociali determinate da progetti industriali fallimentari o da aleatori percorsi di sviluppo andati letteralmente in fumo. Lo sforzo che oggi sono chiamati a compiere il mondo della politica, il tessuto imprenditoriale e le parti sociali – aggiunge D’Agostino – deve procedere in netta controtendenza rispetto al passato, evitando cioè che nuovi scenari come quelli prospettati in questa fase dal rigassificatore finiscano per costituire solo un tassello di un nefasto mosaico a cui non è più possibile guardare. Le ricadute per il tessuto economico e sociale del nostro territorio – evidenzia il consigliere provinciale – innescate dalla realizzazione di quest’opera devono essere valutate in modo serio e con una pratica visione prospettica in grado di porre al centro dell’attenzione innanzitutto lo scenario in cui l’opera stessa è destinata ad incidere. Se dovessero essere superate le perplessità iniziali legate alle valutazioni sull’impatto ambientale e alla stabilità della struttura, il rigassificatore deve essere considerato come un’occasione da non perdere. La partita in atto, dunque, offre alla nostra provincia la possibilità di giocare un ruolo di assoluta protagonista nell’ambito del più ampio scacchiere energetico nazionale. Non possiamo in altre parole correre il rischio di vedere sfumare un investimento pari a un miliardo di euro, a cui vanno aggiunti i lineamenti di un bacino occupazionale costituito da 140 dipendenti, quando la struttura sarà a regime, e circa 10.000 maestranze impegnate nella fase di costruzione. Le criticità di questo percorso – conclude D’Agostino – che ancora insistono all’interno del documento di Strategia energetica nazionale in cui vengono disposte agevolazioni e sussidi pubblici per uno solo dei tre nuovi rigassificatori in progetto (Gioia Tauro, Porto Empedocle e Falconara) devono spingere tutte le forze in campo a trovare una soluzione in grado di far coesistere le esigenze del territorio con il raggiungimento di quegli obiettivi di crescita economica e sociale di cui il Reggino ha assoluto bisogno».
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