Santo Stefano d’Aspromonte (Reggio Calabria). Cinquant’anni fa moriva a Roma Umberto Zanotti Bianco, che, all’inizio del ‘900, sostenne ed affrontò concretamente i bisogni di un Sud Italia che versava in uno stato di estremo abbandono e bisogno. Per ricordarne la figura e le opere di grande valore sociale realizzate nella nostra provincia, Italia Nostra, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Santo Stefano d’Aspromonte, del Parco Nazionale di Aspromonte e con il patrocinio dei Comuni di Calanna, Laganadi, Sant’Alessio d’Aspromonte e del Consorzio Ecodistretto della Vallata del Gallico, ha organizzato per domenica 8 Settembre 2013 una manifestazione che, oltre a mettere in rilievo i grandi meriti di Zanotti Bianco, farà conoscere attraverso una visita alle strutture, l’impegno delle organizzazioni, l’ANMI e Italia Nostra, che il grande meridionalista fondò per convogliare in Calabria finanziamenti privati e soccorsi raccolti nel resto d’Italia.
La manifestazione, intitolata “Omaggio della Vallata del Gallico a Umberto Zanotti Bianco nel 50° anniversario della morte”, inizierà alle ore 16,00 nella chiesa di Mannoli con la Messa celebrata da mons. Antonino Denisi. Alle ore 16,45 ci sarà una visita guidata alla Colonia “L. Franchetti” e alla Piazza U. Zanotti Bianco di Mannoli. Alle ore 18,30, presso l’Asilo Monumentale di S. Stefano d’Aspromonte, si terrà la cerimonia di intitolazione del Centro di aggregazione sociale a U. Zanotti Bianco. Seguirà un convegno moderato da Antonino Zumbo, pro-rettore dell’Università per Stranieri Dante Alighieri, in cui interverranno Angela Martino, presidente d’Italia Nostra-Sezione Reggio Calabria, che affronterà il tema “Agire: Infinito Presente”, lo storico Pasquale Amato, che illustrerà “L’opera di Zanotti Bianco a S. Stefano d’Aspromonte”, Maria Pia Mazzitelli, curatrice del riordino e catalogazione del fondo documentario e bibliotecario Zanotti Bianco custodito presso la biblioteca Comunale di Reggio Calabria, oggi pubblicato negli Archivi del Senato del ‘900. I lavori saranno conclusi da Giuseppe Bombino, presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte.
Alle ore 20,00, nella Piazza Domenico Romeo di S. Stefano d’Aspromonte, nel segno delle tradizioni, con musica, artigianato e la degustazione di prodotti tipici, si concluderà la giornata.
“L’importanza di Umberto Zanotti Bianco– sottolinea Angelo Martino, presidente della sezione reggina di Italia Nostra–, sta, prima di tutto, nell’amore che egli ha nutrito per le popolazioni e per il patrimonio culturale, archeologico e paesaggistico del Sud e nell’opera di documentazione sul campo da lui realizzata- insieme con un gruppo di personaggi di alto profilo-, che permise al Paese intero di prendere consapevolezza delle condizioni in cui versava una parte rilevante del territorio nazionale ma, anche, di compiere concrete e disinteressate azioni per eliminare le carenze esistenti. Campo di lavoro di Umberto Zanotti Bianco fu principalmente la Calabria– prosegue Angela Martino– che oltre a versare in condizione di estremo disagio sociale e materiale, era sottoposta continuamente agli attacchi delle forze della natura, il terremoto del 1908, il susseguirsi di alluvioni e calamità naturali, che acuivano le condizioni di inaccessibilità dovute già alla mancanza di infrastrutture. Zanotti Bianco si prodigò sia portando aiuti materiali sia realizzando strade e scuole. Ma soprattutto fu sua la lungimiranza di individuare nelle opere sociali e di assistenza all’infanzia il punto nodale che potesse aprire la fase dello sviluppo. Scuole, asili, centri di aggregazione, divennero i mezzi per accompagnare la rinascita delle regioni del Sud. Tutto ciò affiancato da un’opera di documentazione in cui oggi è possibile leggere le condizioni dalle quali veniamo e comprendere quale sia la vera strada da percorrere per trasferire nell’attualità la speranza di un futuro che altri mali che affliggono la società stanno mettendo in discussione. Tra il 1908 ed il 1920, guidato da Umberto Zanotti Bianco, un manipolo di persone di cultura e di azione che spesso alloggiava in tende e si muoveva a piedi e a dorso di mulo per i sentieri dell’Aspromonte, realizzarono una catena di asili (da Villa San Giovanni a Melicuccà, Africo e Ferruzzano, passando per la Vallata del Gallico e l’Aspromonte dove più massiccio fu l’intervento), li dotarono di mezzi, maestre e suore e vi portarono, per la prima volta in quelle zone, metodi d’insegnamento, quale quello Montessori, destinati a rivoluzionare i sistemi educativi esistenti. Per dare il giusto rilievo al grande lavoro di promozione civile svolto da colui che fu anche il suo fondatore e il suo primo grande presidente, l’Associazione Nazionale Italia Nostra– conclude Angela Martino– in sede nazionale e regionale ha dedicato una serie di eventi, che si terranno nella Capitale e in Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria”.
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