Aspettiamo fiduciosi, perché ancora la fiducia non ci manca, l’incontro del 12 settembre a Roma tra il Ministro della Funzione Pubblica D’Alia e la delegazione di parlamentari calabresi per la rinuncia all’impugnativa da parte del Governo: diciamo sin da ora che, senza le necessarie garanzie, dal 7 ottobre bloccheremo la sanità calabrese con una serie di scioperi ad oltranza. Siamo stanchi, esausti e avviliti: stanchi delle prese di posizioni di burocrati senza anima che governano la sanità calabrese. Stanchi di ascoltare parlamentari che parlano di “legalità” quando non sanno nemmeno quello che dicono: la legalità in Calabria è stata ferita, ammazzata, distrutta sulla nostra pelle. La legge 296/2006 ha consentito la stabilizzazione del precariato in diversi luoghi, nella sanità, negli enti locali e pubblici: solo noi siamo rimasti a spasso. La legge di cui sopra prevedeva i concorsi riservati e questo è stato acclarato dalla Corte Costituzionale. Se qualcuno non ha chiuso i processi di stabilizzazione entro la primavera del 2008 non è certo colpa nostra: i nostri diritti sono inalienabili. Ai partiti politici diciamo che siamo pronti ad affiggere 3000 manifesti in Calabria con i nomi e i cognomi dei deputati e dei consiglieri regionali che non vogliono la nostra stabilizzazione: cosi se ne assumeranno la responsabilità davanti agli elettori Ci diano buone notizie o inizieremo una serie di scioperi: siamo avviliti e distrutti moralmente.
Antonio Riga
Coordinatore precari di base sanità Calabria