Magarò: “Necessario aprire in Calabria un cantiere della concretezza”

Reggio Calabria. “Come ridare slancio e vigore a una politica che, in Calabria più che altrove, sembra aver smesso di guardare in faccia gli elettori interrompendo i contatti con il popolo? Superando, con uno scatto di qualità e coraggio, i limiti asfittici di una dialettica politica che si riduce da una parte a denunciare le inadeguatezze dell’azione di governo e dall’altra nel difendere la propria attività amministrativa.” E’ quanto sostiene il consigliere Salvatore Magarò, presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, secondo il quale “in Calabria è necessario aprire un ‘cantiere della concretezza’ affichè nella politica regionale si intrecci una sfida sui temi ‘del fare’ che metta al centro i problemi dei cittadini e delle imprese calabresi e la loro soluzione”. Magarò non risparmia critiche, anche aspre: “I rappresentanti della politica regionale sono molto bravi nel presentare interrogazioni, ordini del giorno, mozioni – afferma – , ad infoltire l’elenco delle cose che non funzionano, ad evidenziare le inadempienze, a rivendicare, a denunciare. Così, però, il confronto è sterile e non si va da nessuna parte. Se, invece, si accetta, tutti, la ‘sfida del fare’, non vincerà più chi per ogni emergenza interrogherà il governo regionale, chi infilerà la propria questione particolare in un interminabile e impossibile elenco di impegni, raccontando ai suoi le proprie conquiste e ribaltando su altri la responsabilità delle mancate realizzazioni e/o risposte. Sul terreno ‘del fare’ è difficile barare: vincerà chi avrà la capacità di individuare soluzioni capaci di tramutarsi in risultati, e non solo proposte, che dovranno essere riconosciuti tali dai cittadini.” L’esponente politico ritiene “urgente animare e promuovere con serietà e concretezza, senza inciuci né confusione di ruoli, un dibattito franco ed un confronto stringente ‘sul fare’”. “Sarebbe – osserva – una svolta epocale e, al tempo stesso salutare, la cui esigenza ritengo ormai maturata nella politica calabrese. D’altra parte i problemi sul tappeto, già gravi e di enorme rilevanza, sono stati acuiti e drammatizzati dagli effetti della crisi economica. Occorre quindi partire dalla consapevolezza che su alcune questioni di fondo non esistono più margini per le contrapposizioni: bisogna passare con vigore a ‘fare le cose’, concretamente, rimboccandoci tutti le maniche nell’interesse dei calabresi.”

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