Catanzaro. La protesta silenziosa dei lavoratori della Fondazione Campanella lascia presagire scenari più cupi di quanto immaginiamo. Le risposte poco esaustive che arrivano dalla Regione spingono più alla libera interpretazione che a riscontri concreti e le riflessioni in merito al futuro dei dipendenti del Polo oncologico e rispetto ai prossimi accadimenti disegnano un futuro prossimo difficile da affrontare. La mia preoccupazione riguarda, quindi, il destino dei lavoratori che vengono mortificati nelle competenze e della professionalità, mercificati in nome di accordi scellerati che nulla hanno a che vedere con la buona gestione della sanità e della cosa pubblica. Da amministratore di questa città mi sento di alzare un grido d’allarme e di rabbia per lo sconfortante e assordante silenzio della classe dirigente locale e regionale troppo impegnata ad inseguire fini ben poco nobili e lontani dai bisogni della collettività. Questo è il momento del sussulto e dell’indignazione, della contrarietà: ci domandiamo quali sono gli indirizzi, i processi, le eccellenze che devono essere salvaguardate. Circolano brogliacci con accordi e nomi di chi verrà salvato e di chi invece dovrà affidarsi alla buone sorte. Dove sta la competenza, la professionalità e infine il diritto ad una sanità giusta ed equa? Dove sta il diritto dei calabresi ad essere assistito dalle migliori professionalità? Infine, mi domando: l’accordo raggiunto tra Università e Regione sancito in un consiglio comunale segno della migliore sceneggiatura dell’operetta, che fine ha fatto? Cosa rende, oggi, il magnifico rettore così sfiduciato rispetto a quella stessa classe politica che in quella occasione aveva osannato? E’ il momento della chiarezza nell’interesse della buona sanità a cui hanno diritto tutti i calabresi senza distinzione di ceto sociale e credo politico.
Roberto Guerriero
vice presidente del consiglio comunale
capogruppo Socialisti-Ecologisti