Reggio Calabria. “Medici in prima linea” era la traduzione del titolo di un noto telefilm molto in voga solo qualche anno fa ed ambientato fuori Italia. La realtà che si trovano ad affrontare i medici della Provincia di Reggio Calabria, in primis nei Pronto Soccorso ma non solo, già più volte denunciata dall’Ordine dei Medici reggino guidato dal presidente Pasquale Veneziano, è molto più drammatica e terrificante di quella costruita con un pizzico di fantasia dai registi del serial tv.
L’ultimo episodio, maturato a Polistena, in cui sono state vittime due donne medico, in servizio presso il Pronto Soccorso, che hanno subito l’incendio doloso della propria autovettura parcheggiata all’interno del nosocomio privo di telecamere e di altri presidi di sorveglianza, mentre erano di turno, è solo l’ultimo di un lungo elenco che non conosce eccezioni nei vari presidi sanitari della provincia reggina da Polistena, a Reggio Calabria, passando per Locri, Palmi, Gioia Tauro e Melito Porto Salvo.
L’Ordine dei Medici è vicino ai colleghi che hanno subito questi vili atti di prepotenza e che, nonostante ciò, hanno continuato il proprio turno lavorativo fino alla fine dimostrando grande attaccamento alla professione e senso del dovere.
Questo episodio, segue a breve distanza, un altro, registratosi sempre a Polistena quando un medico del presidio ospedaliero è stato aggredito e minacciato non avendo accolto le richieste di pazienti e loro congiunti al seguito.
Accadimenti come quelli sopra detti sono quasi routine quotidiana in ambito ospedaliero e nelle guardie mediche, anche se poi, quasi sempre, vengono sottaciuti e non assurgono agli onori della cronaca salvo casi eclatanti.
Il problema, non nuovo, è stato già portato all’attenzione, da tempo, delle autorità competenti e dell’Ufficio Territoriale di Governo da parte del direttivo dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Reggio Calabria (Presidente, Pasquale Veneziano, Vicepresidente Giuseppe Zampogna, Segretario, Vincenzo Nociti, Tesoriere Bruno Porcino, Presidente Odontoiatri, Filippo Frattima). Nonostante la solidarietà dimostrata da alcuni politici locali, però, nessun riscontro si è registrato.
La questione della tutela dell’integrità fisica del medico, ad ogni modo, è strettamente legata da un lato, ai tagli indiscriminati nel comparto sanitario che rendono molto più complicata l’erogazione delle prestazioni da parte degli operatori delle varie strutture, dall’altra dal gioco al massacro perpetuato dalle campagne mediatiche che continuano ad ingigantire casi di cattiva sanità spesso privi di alcun fondamento rendendo inviso e poco affidabile il medico agli occhi dell’opinione pubblica.
In particolare, l’esasperazione dei pazienti che sono costretti a lunghe attese, spesso in locali inadeguati, porta a queste esternazioni fisiche e verbali che si ripercuotono sul personale medico e paramedico quasi spesso insufficiente in rapporto al bacino d’utenza e tutto ciò ad un piano di rientro che non consente un adeguamento alle esigenze del servizio.
Ad ogni modo, se i pazienti ed i loro familiari vanno invitati a riporre piena fiducia nell’operato della classe medica, che valuta con scrupolo le priorità di intervento e sempre a tutela della salute dei cittadini; al contempo non si può sottacere che le istituzioni non si possono nascondere dietro un dito dinnanzi ad una problematica il cui superamento sta diventando sempre più stringente.
L’Ordine dei Medici di Reggio Calabria, rinnova l’accorato appello rivolto alle istituzioni ed alla politica chiedendo più sicurezza per poter consentire, ad una categoria impegnata a svolgere uno dei servizi primari e fondamentali per la collettività, di poter lavorare nel miglior modo possibile e prestare le prime cure ai cittadini calabresi.
Rammentiamo, in ultimo, che è stato eliminato il presidio della Polizia presso gli ospedali, una scelta che purtroppo sta creando non pochi problemi al lavoro dei sanitari impegnati a far fronte alle emergenze sanitarie quotidiane. Non va dimenticato, poi, che spesso, nei locali dei Pronto Soccorso, come pure nelle Guardie Mediche operano donne medico che devono fare i conti con la prepotenza degli utenti.
La sicurezza di chi opera per la salute della collettività e dei pazienti stessi non può essere barattata per un pugno di euro.
Ordine dei Medici della Provincia di Reggio Calabria