Reggio Calabria. Come non condividere le considerazioni espresse dal Presidente Raffa in merito alla drammatica situazione occupazione della nostra provincia?
Certo, la crisi delle nostre terre è dentro la crisi più generale che sta mortificando tutti i lavoratori e i disoccupati italiani. Nella nostra provincia non si assiste da anni ad alcuno sforzo di investimento produttivo, il che porta ad una caduta delle attività commerciali e del tenore di vita dei cittadini.
Per tanti anni si è pensato che si potesse avere uno sviluppo basato sulle attività commerciali, su un turismo fatto di slogan e un’imprenditoria che avesse come unico committente la pubblica amministrazione.
La crisi e le nuove condizioni politiche ed economiche nel Mediterraneo ci hanno fatto svegliare rivelandoci una realtà che è molto più cruda di quello che la propaganda delle amministrazioni, da quella del Comune capoluogo a quella della Regione Calabria, hanno sbandierato in questi ultimi dieci anni.
In più, e con una ricaduta mortale, tutte le attività economiche del nostro territorio sono soggette alla cancrena mafiosa, da troppi e per troppo tempo negata o sottovalutata.
Ormai siamo all’ultima fase di possibilità nell’utilizzo dei Fondi Europei, diciamo che i prossimi cinque anni decideranno le sorti della nostra provincia per le generazioni future. Sarà necessario mettere insieme con il massimo sforzo tutte le energie positive presenti sul territorio per individuare le aree e i percorsi utili a creare nuove imprese e nuova occupazione.
Ben venga quindi il Tavolo Tecnico proposto dal Presidente Raffa, al quale però diciamo, con la consueta franchezza, che proporre di dare il coordinamento di questo strumento al vescovo Morosini è un’idea infelice e una dichiarazione di resa morale della classe politica davanti alle proprie responsabilità. Senza entrare nel merito della persona del vescovo Morosini, riteniamo che le istituzioni debbano essere mantenute come prevede la nostra Costituzione ben separate dalle attività della Chiesa, inoltre ritenere che a Reggio Calabria, nella società civile, politica, imprenditoriale e sindacale non ci siano figure di “alta autorità morale”, è la più sconfortante e fuorviante dichiarazione di impotenza che la politica possa esprimere.
Chiediamo quindi che siano coinvolti in questa scelta tutte le forze politiche e sociali e che si arrivi ad una figura che per competenza ed esperienza possa rappresentare laicamente un punto di riferimento forte e allo stesso tempo chiediamo che questo non sia un ulteriore atto di delega ma che le scelte siano, dopo la più ampia partecipazione democratica, il frutto di responsabilità politiche.
Giovanni Nucera Vice Presidente del Consiglio Provinciale