Controlli dei Carabinieri nella Locride: un arresto per armi e due piantagioni di cannabis distrutte

Locri (Reggio Calabria). All’alba di ieri i Carabinieri della Compagnia di Locri, con il supporto dei militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria del Goc di Vibo Valentia, nell’ambito di un vasto servizio di controllo del territorio svolto per contrastare la recrudescenza di furti d’armi avvenuti recentemente nella zona, nonché prevenire il fenomeno delle rapine, hanno effettuato 7 perquisizioni domiciliari tra i Comuni di Siderno, Locri e Sant’Ilario dello Ionio, nonché effettuato – con il supporto di un velivolo AB 412 del Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia – numerosi posti di controllo in tutta la giurisdizione, identificando 96 persone.
Nella circostanza, i militari dell’Arma hanno arrestato Mario Gerasolo, carrozziere quarantenne di Siderno, per detenzione illegale di armi, sorpreso nella sua abitazione in possesso di un revolver Smith & Wesson cal. 3,57 Magnum con la matricola abrasa (foto allegata). La potente arma, carica e pronta all’uso, era nascosta avvolta in un fazzoletto di stoffa all’interno di un armadio a muro, presente in un bagno, nel fondo di un’intercapedine. Al termine delle formalità di rito, l’uomo è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Locri, mentre l’arma, sequestrata insieme ai 6 proiettili che conteneva, sarà inviata presso il Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Messina per i successivi accertamenti tecnici volti a ripristinare il numero di matricola e risalire al reale proprietario, nonché a verificarne l’eventuale utilizzo in altri reati.
Ancora sempre nell’ambito del servizio ad ampio raggio, nelle campagne di Platì, grazie ancora all’ausilio del mezzo aereo, i militari hanno rinvenuto due piantagioni di cannabis indica, per un totale di 218 rigogliose piante alte circa 2 metri (alcune superano i 3 metri foto in allegato). Dopo averle estirpate e catalogate, i Carabinieri vi hanno dato fuoco, conservandone una decina per i consueti esami di laboratorio. Sono in corso accertamenti per verificare i coltivatori di tali “piazzole”.

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