Bracaleone. Omicidio donna ucraina, le riflessioni della Sociologa Ranieri

Brancaleone (Reggio Calabria). Sul delitto della bandante ucraina Tatiana Kuropatyk, che ha scosso l’opinione pubblica di Brancaleone, ha fatto la sua profonda riflessione la dottoressa Antonella Ranieri, cittadina brancaleonese, Sociologa metodologa, ricercatrice a contratto con formazione presso l’Università di Roma “SAPIENZA” – Dipartimento di Ricerca Sociale e Metodologia Sociologica “Gianni Statera” – e Visiting Scolar per attività di ricerca presso il Department of Sociology della Columbia University USA si occupa prevalentemente di analisi dei dati, progettazione e realizzazione della ricerca sociale empirica. Ecco il testo integrale delle sue considerazioni: “Bene la fiaccolata organizzata dalla Pro-loco di Brancaleone. Quanto è successo giorni fa a Brancaleone apre una riflessione che possiamo definire di carattere “globale”. Infatti il caso di Tania (omicidio di genere, povertà e marginalità sociale) si inserisce in ciò che in questo momento di crisi economica e di indebitamento degli Stati occidentali rappresenta la questione madre per il superamento delle nuove forme di “insicurezza” degli individui e della frammentazione delle comunità: l’inclusione e la protezione sociale dei soggetti deboli e le nuove povertà e marginalità emergenti. Ma la morte brutale di Tania per mano del giovanissimo Gianluca, per il fatto di essere stato sessualmente rifiutato, ci fa anche capire come nella nostra comunità di Brancaleone qualcosa sia fuori posto. Infatti preso il mostro del caso Tania, il giovanissimo Rom brancaleonese, il cerchio delle responsabilità non si chiude. Gli zingari, così noi brancaleonesi li chiamiamo, a Brancaleone continuano ad essere parte a se rispetto il paese-comunità con un loro territorio e probabilmente con loro regole morali e culturali. E un nuovo attivismo della comunità Rom si aggiunge a quello più tradizionale del piccolo furto. A caratterizzare il nuovo attivismo è soprattutto un serrato controllo del territorio (nell’inverno 2012 almeno 12 case abitate nel periodo estivo in un rione di continuità con il loro territorio sono state aperte e visitate), lo smercio di droga, atti di stupro, atti vandalici”. E ancora: “Quanto è successo a Brancaleone va oltre i confini di questo paese della costa jonica. Il caso Tania ci fa capire come le politiche di integrazione dei Rom basate prevalentemente sulla distribuzione di alloggi e scolarizzazione siano del tutto superate. Mentre possiamo intuire come in futuro l’operare degli enti locali dovrà necessariamente divenire ruolo centrale ed elemento di differenziazione e qualità per l’attuazione delle politiche di integrazione. Un nuovo Welfare, cosi come auspicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dall’ANCI sul tema del contrasto alla povertà estrema e alla marginalità sociale nelle aree urbane (Sofia, 17-18 Aprile 2013), “che interviene in anticipo, con una offerta personalizzata e differenziata rispetto al formarsi del bisogno e che sa stimolare comportamenti e stili di vita responsabili e, per questo, utili a sé e a gli altri”.

Agostino Belcastro

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