Adrano (Catania). Ieri, personale del Commissariato di Adrano ha arrestato due uomini di 24 anni e di 35 anni, quest’ultimo incensurato, per danneggiamento seguito da incendio. Alle ore 1,35, una Volante, transitando in via Catena, ha notato in una delle traverse i due giovani di corsa provenienti da via Pier Luigi Nervi e indossanti un grembiule nero con cappuccio.
I due giovani sono stati bloccati subito dopo, quando già avevano raggiunto una Suzuki Swift sulla quale il più giovane si era posto alla guida e il più grande era rimasto dietro l’automezzo spogliatosi del grembiule che è stato poi rinvenuto per terra unitamente a un foulard e a una scatola in cartone con delle aperture ritagliate alla stregua di una maschera. Si è constatato, peraltro, che il più grande indossava ancora un foulard al collo di colore nero predominante, mentre sul pianale dell’auto è stato notato un altro grembiule, entrambi analoghi a quelli rinvenuti per terra.
Durante tale controllo gli agenti hanno percepito un forte odore di bruciato provenire dalle vie limitrofe e prima ancora di verificarne l’origine è giunta una nota dalla sala operativa di un’autovettura in fiamme proprio nella vicina via Pier Luigi Nervi, cioè la via dalla quale i due erano stati visti fuggire precipitosamente.
Le fiamme estinte dai Vigili del Fuoco, ivi giunti unitamente alla Volante, hanno arrecato ugualmente considerevoli danni al veicolo estendendosi a carrozzeria e interni fortunatamente senza pregiudicare le vicine abitazioni.
I due giovani hanno negato ogni responsabilità, cercando di addurre spiegazioni giudicate incoerenti e contraddittorie che sono state smentite dagli immediati accertamenti investigativi tra cui l’acquisizione dei filmati di un sistema di videosorveglianza insistente in via San Giovanni, immagini dalle quali si è avuta la prova definitiva della colpevolezza dei due giovani.
L’autovettura distrutta è stata posta sotto sequestro penale, così come gli indumenti e la scatola di cartone modificata a maschera. E’ stato informato il P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Catania che ha disposto che i due giovani, dopo gli adempimenti di rito, fossero posti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.