Seminara. Le eccellenze delle ceramiche seminaresi

Seminara (Reggio Calabria). Tra fiere, mercati e bancarelle estive, spiccano i prodotti dei ceramisti seminaresi. Gli acquirenti, tuttavia, nel “tirare” sul prezzo, non immaginano quanto lavoro impiegano gli artigiani della creta a dare vita alle loro creazioni. Chi non è mai stato in una “fornace” non può capire l’immane lavoro a cui sono sottoposti gli “artisti” nel confezionare anche il più piccolo e semplice degli ogetti, come il conosciutissimo “friscottejiu” esposti sulla bancarella. Se poi, le mani del ceramista, devono plasmare e decorare un vaso, un piatto, una brocca, allora il tempo per la lavorazione sembra non bastare mai. C’è anche chi lavora per esaudire una richiesta del cliente, impegnandosi ancora di più per dare un’anima all’oggetto commissionato. E’ il caso, di Vincenzo Ferraro, uno degli artisti della ceramica, con bottega nel quartiere dei “Pignatari” habitat naturale dei maestri artigiani, a cui si rivolse, Santo Gioffré, assessore provinciale alla Cultura, all’epoca del governo Prodi. Desiderava che il maestro confezionasse un “Gufo” da destinare alla collezione di un ministro di quel governo, a cui mancava un pezzo seminarese. Ed ecco che su indicazioni storico-mitologiche fornite dal dott. Gioffré, il ceramista di Seminara, diede fondo a tutte le sue risorse e ne venne fuori un lavoro eccezionale. Un pennuto a cui mancava soltanto la parola ebbe a dire il destinatario del gradito omaggio. Il volatile, infatti, quasi in austera posa accademica, restituisce il mito di Athena, figlia di Zeus, dea della Saggezza e della Sapienza. Doti che non sono certo mancate a Vincenzo Ferraro, nel concepire il suo “Gufo” che racchiude un sublime messaggio. Quello di vedere il mondo oltre il buio delle guerre e con la luce della Pace.

Antonio Ligato

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