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Home Reggio Calabria Politica

Omeca. Naccari (Pd) replica a Fedele

by gip
7 Ottobre 2013
in Politica
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Reggio Calabria. L’assessore Fedele cerca di far passare l’idea che io parli solamente del passato quasi a difesa di un azione svolta. Non è proprio questo il mio obiettivo. Ho solamente citato quello che, in quegli scarsi due anni di brevissima esperienza da assessore al Trasporto pubblico e non alle Infrastrutture, abbiamo portato avanti convinti che un’amministrazione responsabile che si fosse succeduta alla nostra avrebbe continuato il lavoro svolto e non si sarebbe invece caratterizzata per una stasi durata più di tre anni. Quanto dico è confermato dalle affermazioni di Fedele che sostiene, riguardo al protocollo per le Omeca firmato, non dagli ultimi arrivati, ma dall’allora presidente della Regione e dall’allora amministratore delegato di Ansaldo Breda, di non sapere. Che lui non sappia non è una novità e si chiede anche perché i firmatari dello stesso protocollo non si siano presentati da lui. Un assessore dovrebbe governare un settore e contribuire alla sua crescita e non aspettarsi che il precedente Presidente della Regione e l’amministratore di Finmeccanica si presentino da lui. Questo ruolo passivo è sinceramente sconcertante. Ma entriamo nel merito e vediamo qual’era il contenuto del protocollo d’intesa che voleva promuovere ricerca, innovazione e competitività con principale riferimento le officine O.ME.CA e firmato dalla Regione Calabria (Giunta Loiero) con l’Università Mediterranea di Reggio, l’Università della Calabria di Cosenza e l’Ansaldobreda S.p.A., per avviare lo sviluppo dell’attività di produzione ferroviaria Regionale.
Come amministratori partivamo dalle considerazioni che il sistema dei trasporti regionali, nelle sue diverse componenti (utenti, industria di produzione, centro di ricerca) costituisca elemento strategico in grado di favorire lo sviluppo economico del territorio e, allo stesso tempo, l’incremento dell’occupazione e la crescita di nuove professionalità. Per raggiungere questi obiettivi il protocollo si prefissava di:
1. contribuire a dotare il territorio di infrastrutture e servizi di trasporto tecnologicamente avanzati, adeguati ai più generali obiettivi di sviluppo dichiarati;
2. dare nuove risposte alla domanda di sviluppo della mobilità, favorendo l’individuazione di soluzioni di trasporto collettivo che potessero far fronte all’elevata densità della domanda;
3. favorire lo sviluppo di prodotti e servizi, nel settore del trasporto su ferro, di interesse regionale proiettati tuttavia nello scenario di sviluppo nazionale e internazionale;
4. orientare le politiche di sostegno alla localizzazione e alla crescita di realtà produttive nel Mezzogiorno;
Si riteneva dunque opportuno sperimentare la definizione di un Polo per l’Innovazione Industriale AnsaldoBreda (Omeca) di Reggio Calabria che, partendo dalla responsabilizzazione e dal coinvolgimento dei diversi soggetti istituzionali-socio-economici operanti nell’area definisse alcune linee di azione concernenti aspetti prioritari della crescita, della ricerca scientifica e dello sviluppo industriale.
Il Protocollo stabiliva il sostegno finanziario della Regione Calabria ai progetti relativi alla ricerca scientifica e all’innovazione svolti presso le due Università individuate e alla formazione del personale della società AnsaldoBreda (Omeca) di Reggio Calabria.
L’azienda AnsaldoBreda si impegnava a fornire direttive di progetto per l’attività di ricerca scientifica delle due università calabresi; attivare sperimentazioni di tecnologie di giunzione presso l’impianto di Reggio Calabria; attivare sperimentazioni di tecnologie di trattamento superficiale presso l’impianto di Reggio Calabria, nella traduzione dell’innovazione in processi produttivi e nel curare la formazione specifica degli addetti.
L’Università Mediterranea di Reggio Calabria e l’Università della Calabria di Arcavacata di Rende avrebbero attivato i progetti di ricerca scientifica.
Questo dunque è quello che non voleva e non vuole fare Fedele? La sua inedia è quindi orientata contro l’innovazione e la formazione? Peraltro dovrebbe anche sapere che persino il consiglio regionale nell’ultima seduta ha approvato un ordine del giorno sulle Omeca dove si chiede di riprendere e mettere in atto le iniziative in itinere. Dunque Fedele non sa neppure cosa fa il consiglio regionale dove lui stesso è maggioranza. Per quanto riguarda il suo tentativo di attribuirmi l’intento di far vincere le gare a qualche azienda in particolare, si tratta di affermazioni maligne in quanto io sostengo semplicemente, come fanno anche Finmeccanica e Ansaldo Breda, che in Italia le nostre produzioni non siano sufficientemente tutelate nelle procedure internazionali, tant’è vero che in Francia vince la Alstom e in Italia vince pure la Alstom, produttore ovviamente francese. E’ un problema di politica industriale nazionale. D’altra parte in tutto il mondo il committente, nello specifico nel nostro paese Trenitalia, ragiona per tempo con i produttori nazionali su quello che gli serve e questi si mettono a lavorare per farsi trovare pronti quando sarà avviata la procedura di gara. E’ questo il senso della mia affermazione. Non bisogna essere esperti né di bandi né di concorsi (e d’altra parte su questo l’esperienza di Fedele sarebbe assolutamente insuperabile) per capirlo. Fedele poi sostiene che finalmente si è arrivati al dunque per la gara di Trenitalia. Vero. Infatti questa è stata vinta dalla Alstom che è francese e di conseguenza l’Ansaldo Breda, italiana, non ha alcun titolo e non partecipa in alcun modo ad una commessa di 500milioni di euro. Sul resto non voglio intervenire ulteriormente perché il mio intento non è assolutamente polemico. Quello che però deve saltare agli occhi è che siamo oramai alla fine della legislatura e nulla sul settore dei trasporti è stato fatto, se non riuscire ad ottenere il risultato di avere il trasporto pubblico locale totalmente privo di risorse finanziare e che viaggia a debito, i pochi treni attivi vengono ulteriormente soppressi, gli aeroporti della regione non sono stati inseriti nella rete Core mentre la Calabria non è stata inserita per nessun aspetto nella programmazione europea dei prossimi 20 anni, senza dimenticare la crisi delle aziende come l’Atam. Qual è il giudizio sull’azione di scarica barile dell’Assessore Fedele ce lo dice Trenitalia con una dichiarazione del 30 settembre 2013 che chiarisce come sia “ la Regione, nella veste di nella sua veste di committente e finanziatore del servizio, a stabilire consistenza e caratteristiche dell’offerta regionale, mentre una nota stampa attribuisce a Trenitalia la decisione di “aver soppresso nelle scorse settimane altri 14 treni regionali”. Non è così. E’ la Regione a non avere le risorse per acquistare tutti i servizi richiesti nel contratto firmato con Trenitalia. Ed è sempre la Regione ad avere debiti, per circa 113 milioni di euro, nei confronti di Trenitalia. Un ammontare che equivale ai corrispettivi di un anno e mezzo di servizi già effettuati, fatturati e ancora non pagati”. Tutto sommato non ci sembra un grande bilancio ma se Fedele ritiene di essere soddisfatto, saranno poi i cittadini e gli elettori a giudicare.

Demetrio Naccari Carlizzi
Consigliere regionale Pd

Tags: consiglio regionaleDemetrio Naccari CarlizziLuigi Fedeleomecapdreggio calabriaregione calabria
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