Seminara (Reggio Calabria). L’oratorio parrocchiale, in località S. Venera. Si accede dopo una ripida salita. Venti metri di strada dissestata. scendendo o salendo in macchina verso la frazione Barritteri e lo svincolo dell’A3. Una costruzione a due piani, circondata da alberi, recintata con rete metallica e un cancello scorrevole. Qui, in questa struttura sono ospitati 13 dei quarantaquattro clandestini, sbarcati lo scorso venerdì sulla spiaggetta di “Cala Janculla”. Altri quattro, compresa una donna con un bambino in tenera età, sono stati accolti da don Silvio Misiti nel centro “Presenza” nella vicina Barritteri. I rimanenti ventisette, perlopiù minorenni, sono stati trasferiti in diverse località della provincia reggina. La solidarietà era scattata subito dopo la notizia dello sbarco. Protezione civile, croce rossa, Comune di Seminara e parrocchia, si sono attivati per offrire un alloggio dignitoso ai clandestini. Sono le 10,30 della prima domenica di ottobre, quando un volontario della Protezione civile di Palmi, guidata da Luciano Franco, porta la colazione ai “disperati” migranti. Due le squadre di volontari, presenti sul posto. Oltre ai volontari palmesi anche i giovani dell’Aspro Verde di Sinopoli, diretti da Angelo Colella. Due le pattuglie con gli uomini del Commissariato di Palmi e dei militari dell’Arma, stazionano giorno e notte all’interno della struttura. Il rettore della Basilica della Madonna dei Poveri, don Mino Ciano, che ha messo a disposizione l’oratorio,fa giungere delle medicine per curare dall’allergia due immigrati Il sindaco di Seminara, dott. Giovanni Piccolo, fa la spola tra Comune e Oratorio, per sincerarsi delle condizioni dei giovani ospiti e gestire le situazioni di somma urgenza. Il gruppetto, dopo aver consumato la colazione, sosta nello spazioso cortile. Qualcuno, sdraiato su una panca sotto un albero, altri seduti su un muretto. Discutono tra di loro, aiutandosi con gesti e sorrisi di assenso. I volontari socializzano con questi giovani, ragazzi come loro, che hanno impresse negli occhi, le immagini delle tragedie dei loro paesi d’origine. Così come rimane nelle loro menti, il drammatico ricordo di sette giorni di viaggio al buio di un container. Giovani di etnie diverse,accomunati dal sogno di libertà e di una vita migliore. Arrivano fin qui i rintocchi delle campane della Basilica dedicata alla Madonna dei Poveri. La Madonna Nera, tanto cara ai seminaresi. Così come, è molto significativa la statua bronzea sistemata sulla destra dell’Oratorio che raffigura S. Maddalena di Canossa, delle figlie della carità. E la carità dei cittadini di Seminara verso questa povera gente, si manifesta con gesti semplici e pieni di tanta solidarietà.
Antonio Ligato