San Procopio (Reggio Calabria). Non si è spenta del tutto l’eco del trasferimento del parroco Carmelo Surace. Sono trascorsi appena sei giorni dalla sua partenza e come una storia d’amore lunga sedici anni, la comunità religiosa stenta a recidere quel sottile filo che la lega al suo parroco. Considerato, testimone di vita, fratello e padre nella grande famiglia della parrocchia, don Carmelo Surace ha avuto la gradita sorpresa di “rivedere” i suoi parrocchiani, nel corso della messa vespertina celebrata sabato scorso, nella sua nuova sede: la chiesa di S.Nicola di Melicucco. Un nutrito gruppo di fedeli si è mosso da S.Procopio, raggiungendo Melicucco, per stare vicino al tanto amato parroco con cui hanno condiviso sedici anni di intensa vita religiosa. Hanno portato anche uno dei due striscioni esposti in occasione della manifestazione davanti alla sede vescovile di Oppido Mamertina, per esprimere il dissenso al trasferimento di don Carmelo. Un trasferimento che li ha privati di una figura carismatica, come don Carmelo Surace, sempre vicino e pronto a tutte le loro esigenze spirituali e morali. Nell’occasione, la comunità religiosa sanprocopiese, ha voluto ancora una volta dire grazie a don Carmelo. «Dire grazie ad un sacerdote, hanno sottolineato all’unisono, è come dire grazie a Dio per essersi preso cura del suo gregge attraverso una persona, un volto, una voce, un cuore ben precisi. Significa anche riconoscere che il Signore non smette mai di essere presente e di farsi vicino nel cammino della vita di ognuno, dall’inizio alla fine, nelle gioie e nelle sofferenze. Grazie don Carmelo per esserti fatto disponibile al progetto di Dio, grazie perché sei stato segno di Lui in mezzo a noi». Un grazie per esprimere al meglio il momento di saluto riconoscente a don Carmelo per la sua presenza nella comunità. Una presenza amica, gratuita, fatta di amabilità e generosa dedizione. E don Carmelo commosso li ha abbracciati uno ad uno. Intanto si apprende che il nuovo parroco di S.Procopio, Domenico Zurzolo si insedierà mercoledì, 23 ottobre.
Antonio Ligato