Seminara (Reggio Calabria). «Tutto quello che cerchi nella musica è nella tua stanza», cantava Miles Davis, compositore e trombettista statunitense jazz. Se poi la stanza è quella del piccolo Museo dello strumento, allora si vivono intensi momenti di armoniose melodie che toccano il più profondo del cuore. L’esibizione del Quartetto di sassofoni “Paul Creston” formato dai maestri, Bruno Zema, Domenico Mammoliti, Umberto Costantino e Giuseppe Gioffré, ha coinvolto il pubblico presente in un viaggio musicale che ha toccato temi di straordinaria bellezza. A partire dalla musica popolare di origine ebraica, proseguendo per gli Usa, attraversando l’Angel di Astor Piazzola, circumnavigando per l’Italia dove non potevano mancare le colonne sonore di Nino Rota dalla cui numerosa produzione i quattro sassofonisti, hanno fatto ascoltare un medley che comprendeva leitmotiv tratti da “Il Padrino”, “Amarcord” e “Il Gattopardo”. A concludere la suggestiva kermesse quel genere musicale particolare e complesso che va sotto il nome di Klezmer, ovvero un abbinamento di strumento e canto le cui origini conducono all’esodo delle popolazioni ebraiche d’Europa, costrette ad abbandonare i luoghi di residenza. Nonostante tutto, il genere Klezmer, nel corso dei secoli si è arricchito ulteriormente di ritmi legati al jazz ed allo swing. Pertanto, la rassegna “Muisicsti di Calabria” organizzata dalla scuola civica che porta il nome di Silvio Galati, giovane vittima innocente della crudeltà mafiosa, ha evidenziato la sua originalità, portando alla ribalta il gruppo dei sassofonisti di Seminara.
Antonio Ligato