Confisca beni da 14 milioni di euro all’ex consigliere regionale Santi Zappalà

Bagnara Calabra (Reggio Calabria). Ieri i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e del Comando Provinciale di Reggio Calabria unitamente al Gico della Guardia di Finanza hanno notificato all’ex consigliere regionale Santi Zappalà, di 53 anni, condannato, in 2° grado, alla pena di 2 anni e 8 mesi per il reato di corruzione elettorale aggravata ex art. 7 l. 203/91 nell’ambito dell’operazione “Reale”, il provvedimento di confisca beni e di sottoposizione alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di 3 anni. Il valore dei beni sottoposti a provvedimento ablativo ammonta a 14 milioni di euro circa.
L’arresto di Zappalà, all’epoca dei fatti consigliere in quota Pdl, fu eseguito nell’ambito dell’operazione Reale, condotta dai Carabinieri del Ros. I militari riuscirono a installare una microspia ambientale in casa di Giuseppe Pelle, figlio del carismatico boss di ‘ndrangheta, il defunto Antonio Pelle detto “‘Ntoni Gambazza”. Le intercettazioni svelarono i colloqui in casa Pelle, cui partecipò Zappalà, il quale si era rivolto a Pelle per chiedere voti in vista delle imminenti elezioni regionali che lo videro poi effettivamente eletto in quota Pdl nell’assise regionale con oltre 11 mila preferenze.

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