Reggio Calabria. Si chiama Franco Guido, il 34enne di Crotone del cui arresto abbiamo dato notizia la scorsa notte (clicca qui per l’articolo) per avere tentato di forzare un appartamento a martellate e poi per aver tentato di aggredire col martello i carabinieri intervenuti per arrestarlo.
Di seguito i dettagli forniti dal Comando provinciale dell’Arma. Nella serata di ieri i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile (diretto dal maresciallo capo Andrea Romano con il coordinamento del tenente Antonio Di Mauro) della Compagnia di Reggio Calabria (diretta dal maggiore Pantaleone Grimaldi) hanno tratto in arresto nella flagranza del reato di tentato furto in abitazione, aggravato e resistenza a pubblico ufficiale Franco Guido, trentaquattrenne di Crotone. Le pattuglie dell’Aliquota Radiomobile sono state dirette e coordinate nell’intervento dalla Centrale Operativa del Comando Provinciale di Reggio Calabria che aveva ricevuto intorno alle 18,00, sul numero di emergenza 112, numerose segnalazioni di cittadini allarmati, che riferivano della presenza di una persona che con un martello cercava di forzare un portone di una palazzina (in via Cesare Battisti ndr), verosimilmente per compiere un furto. Nel giro di pochi minuti sono state inviate nel luogo indicato dai cittadini, tre pattuglie che hanno effettivamente sorpreso un uomo mentre con un martelletto frangi vetro stava forzando un portone in vetro di una palazzina, e ci era quasi riuscito avendo già praticato un foro. L’uomo vistosi scoperto si è dato alla fuga, risultata vana in quanto i militari si sono messi al suo inseguimento e sono riusciti a bloccarlo dopo qualche centinaio di metri. Nonostante fosse oramai in trappola l’uomo ha tentato sino all’ultimo di sottrarsi all’arresto sferrando dei calci all’indirizzo dei militari, cercando anche di colpirli con il martelletto, solo l’intervento provvidenziale di un carabiniere ha impedito che il collega venisse colpito dall’azione del fuggitivo. Così, bloccato, l’uomo è stato poi condotto presso la Stazione Carabinieri di Rione Modena dove è stato ristretto nelle camere di sicurezza in attesa della celebrazione del processo con rito direttissimo.