Rechichi candidato alla carica di Segretario Provinciale del Pd. La sintesi delle linee politico-programmatiche

Reggio Calabria. La celebrazione del Congresso Provinciale a Reggio Calabria dovrà rappresentare il momento del confronto serrato sui temi politici ed economici della provincia oltre che sul tema incipiente dell’organizzazione e della presenza del Partito Democratico sul territorio all’insegna del rilancio/rinascita dello stesso. Gli indicatori economici relativi all’anno 2012, per la Provincia di Reggio Calabria, sono drammatici: crollo dell’attività delle imprese, aumento delle procedure concorsuali e delle procedure di scioglimento e liquidazione, calo delle esportazioni, disoccupazione giovanile al 35 per cento, e aumento disoccupazione in generale ed delle persone in cerca di lavoro (30.000 circa). La sanità è al collasso. I fondi europei restano inutilizzati. L’Unico dato in lieve crescita è quello del turismo. Nella città di Reggio la situazione è tremenda. I negozi chiudono per mancanza di clienti, i professionisti arrancano, l’edilizia langue. Sul versante delle opere pubbliche si registra una situazione di stallo. Il debito del comune di Reggio, ad oggi acclarato, di oltre 100 milioni di euro sarà pagato in 30 anni con milioni di interessi che, assieme al debito, graveranno sui cittadini. Per la mancanza di strategici percorsi di crescita, la Piana di Gioia Tauro sta assistendo alla trasformazione del porto in una cattedrale nel deserto; la zona jonica è abbandonata a se stessa e l’area industriale di Saline Joniche langue da decenni in attesa che la classe imprenditoriale e politica promuovano iniziative di sviluppo. Occorre predisporre concreti progetti per il retroporto di Gioia Tauro da incentivare con l’intervento pubblico impiegando gli innumerevoli finanziamenti europei per attivare interventi imprenditoriali che, inserendosi nelle attività indotte dalla presenza di merci in transito dal porto, possano far nascere e sviluppare aziende di logistica e per la manipolazione delle merci. In tale ottica grande importanza riveste la realizzazione del gateway ferroviario nell’area portuale. E’ necessario,inoltre, decidere in merito al rigassificatore e al potenziamento del termovalorizzatore ipotizzati da tempo, tenendo d’occhio i problemi ambientali che ne scaturiscono. Una parola definitiva, sull’altro versante, va detta in merito all’area della ex Liquichimica di Saline Joniche che da troppo tempo rappresenta il simbolo del fallimento delle scelte industriali per la provincia reggina. Da ripensare con concreti progetti di rilancio, l’area industriale a sud di Reggio Calabria, nella zona Torre Lupo, attraverso l’incentivo all’insediamento di nuove attività produttive. Il partito, attraverso la sua rappresentanza in parlamento deve porre in essere immediate soluzioni in favore dei lavoratori della GDM e di quelli dell’Ansaldo Breda, per evitare che le ex OMECA diventino l’ulteriore contributo alla sciagura occupazionale della provincia. Per Reggio Calabria serve con urgenza un programma d’urto che abbia come fattore determinante la ripresa delle opere pubbliche previste nel Decreto Reggio. Non possono più essere trascurati i territori montani e collinari che, con le loro peculiarità e i loro storici borghi, rappresentano un grande veicolo di sviluppo turistico ed agricolo In queste zone è necessario garantire quei servizi essenziali che ne assicurino la vivibilità e ne scongiurino lo spopolamento e l’abbandono. In tutta la Provincia reggina, per la zona Jonica in particolare, è essenziale dare la giusta attenzione ai beni archeologici, nella quale sono diffusissimi, e ai beni culturali in genere (biblioteche, musei, pinacoteche, monumenti), attorno ai quali far sviluppare il qualificante settore dell’economia della cultura. Occorre sostenere gli sforzi che i cittadini singoli o associati pongono in essere per il riscatto di quel territorio, che può vantare, tra le altre, le peculiarità storico culturali di una minoranza linguistica quale è quella dell’aera grecanica. Ma qualunque ipotesi di sviluppo passa da una efficiente rete di infrastrutture. La Provincia deve, infatti, essere rimodellata da un rivoluzionario piano dei trasporti che fondato su un trasporto pubblico efficiente e sovvenzionato non sempre necessariamente obbediente ai principi della redditività e del profitto. Il completamento della SS 106, la trasversale Bagnara – Bovalino, la tangenziale Campo Calabro – Melito Porto Salvo le aste arginali sul Calopinace e sul Sant’Agata, il completamento della Gallico-Gambarie, devono essere punti fermi del progetto di nuova viabilità sul territorio provinciale che dia corpo alla prospettiva di medio-lungo periodo della realizzazione di una autostrada Reggio – Taranto che attraversi i territori interni della provincia. Ma, affrontare il discorso opere pubbliche, significa combattere la ‘ndrangheta con tutti i mezzi possibili, che, per un partito come il PD, si concretizzano nella emarginazione dei soggetti in odore di contiguità mafiosa, nella coscienza di dovere collaborare con le forze dell’ordine e la magistratura, nella denuncia di situazioni di prepotenza mafiosa e nella capacità di proporsi liberi e forti con programmi di partecipazione solidale con quegli ambienti, associazioni e imprenditori che lottano contro la criminalità. Senza legalità non c’è sviluppo. Una battaglia culturale deve condurre ad una nuova idea di partito: quella di “partito utile alla comunità di cui fa parte”. Affidare a studiosi e ricercatori, liberi da preoccupazioni politiche o amministrative, in sintonia con la visione generale del partito, lo studio puntuale della realtà e la elaborazione di programmi rispondenti alla stessa, per mostrarsi agli elettori credibili e concretamente propositivi è uno dei compiti più urgenti. Occorre, in sintesi, creare un grande “cervello collettivo” fatto da persone disponibili ad aiutare il partito ad aprirsi e farsi contagiare dalle eccellenze. In questo scenario, il Circolo deve giocare un ruolo determinate. Il Partito, mediante i Circoli, deve respirare ramificandosi in ogni categoria di cittadini, trasmettendo al centro ogni opinione, ogni critica, ogni suggerimento affinché il Partito si orienti, si ambienti, operi in conformità delle esigenze vive del Paese. Vogliamo organizzare un partito lungimirante che immagina un nuovo futuro per un territorio quasi allo sbando perché non si vince se si ignora o, peggio, se lo si combatte. Dobbiamo mettere queste idee alla base delle nostre azioni nel partito per un lucido ed appassionato impegno per il cambiamento, per la rinascita e lo sviluppo dei territori attraverso il rilancio del PD nelle sue forze più attive nel perseguimento del bene comune.

Domenico Francesco Richichi

Exit mobile version