Salute e detenzione. Un congiunto di Alessandro Maria Maesano: «Gli rimane qualche mese di vita»

Reggio Calabria. «Alessandro è in carcere a Regina Coeli nel centro clinico, lui ha un glioblastoma 4 grado al cervello, che è la forma di cancro più agressiva e piu cattiva che ci sia. Gli rimane qualche mese di vita e ancora, pur noi avendo presentatato tutte le risonzanze magnetiche che illustrano il problema, i documenti e referti dei 2 interventi subiti andati a vuoto perché il cancro si è ripresentato dopo poco tempo, ancora i signori giudici ci pensano su se scarcerarlo o no. Non voglio che faccia la fine di quel signore, Antonino Vadalà, tra l’altro mio paesano, morto oggi all’ospedale Pellegrini di Napoli».
Queste le parole di uno stretto congiunto di Alessandro Maria Maesano che oggi pomeriggio ha contattato la nostra redazione.
Alessandro Maria Maesano, 34enne nato a Reggio Calabria, è stato estradato in Italia dalla Bolivia lo scorso 28 agosto. L’uomo, che nello stesso comunicato stampa diffuso il giorno del suo arrivo a Fiumicino veniva descritto come “in particolari condizioni di salute in quanto affetto da una grave patologia”, deve scontare 14 anni di reclusione per traffico di sostanze stupefacenti.

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