La Polizia confisca beni a tre presunti esponenti di ‘ndrangheta

Reggio Calabria. Continua senza soluzione di continuità  l’aggressione  ai patrimoni illecitamente acquisiti da parte di soggetti appartenenti alle  cosche di ‘ndrangheta, operanti nella provincia di Reggio Calabria. La Polizia di Stato, su disposizione del Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione,  nella mattinata odierna, ha eseguito 3 provvedimenti di confisca nei confronti delle seguenti persone:

In particolare nei confronti dei primi due (Commisso e Rumbo) i provvedimenti ablatori rappresentano la naturale evoluzione delle indagini, denominate rispettivamente “Crimine” e “Bene Comune/Recupero”,  condotte dalla Squadra Mobile reggina e dal Commissariato di Siderno, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.
Le indagini, nell’ambito delle quali Commisso e Rumbo sono stati destinatari di provvedimenti restrittivi, in quanto ritenuti presunti elementi di spicco della ‘ndrina, hanno permesso di  accertare l’esistenza di un’associazione mafiosa facente capo al clan Commisso, tra i più potenti e longevi della ‘ndrangheta,  particolarmente attivo nella fascia Jonica reggina, con base a Siderno e con diramazioni anche all’estero.

Nei confronti di Rocco Gallico il provvedimento ablatorio  trae, invece,  origine dall’indagine, denominata “Cosa Mia”, condotta dalla Squadra Mobile reggina e dal Commissariato di Palmi, diretti dalla Procura della Repubblica – DDA di Reggio Calabria.
L’operazione “Cosa Mia”, eseguita nel giugno del 2010, ha consentito di appurare l’esistenza e l’operatività della cosca Gallico, dedita alla commissione di omicidi, estorsioni, danneggiamenti ed altri gravi delitti finalizzati alle infiltrazioni mafiose negli appalti relativi ai lavori di ammodernamento dell’autostrada A3.
Nella fattispecie a Rocco Gallico, tratto in arresto, unitamente ad altre 51 persone tra cui anche la moglie, veniva contestato il ruolo di presunto “reggente” della famiglia, condiviso con i fratelli Giuseppe, Carmelo e Domenico.

L’attività odierna di confisca ha riguardato i seguenti beni:

Il valore complessivo dei beni oggetto di confisca ammonta ad oltre  2.000.000,00 di euro.

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