Brancaleone. Tutela delle tartarughe Caretta Caretta, la denuncia dell’associazione “Naturalmente Brancaleone”

Brancaleone (Reggio Calabria). Ormai non si conta più il numero delle tartarughe marine Caretta Caretta che arrivano al Centro Recupero di Brancaleone per essere curate dai veterenari del Centro stesso. Nel mese di ottobre, nell’arco di pochi giorni, sono arrivati al centro cinque esemplari di testuggini ritrovate in mare dai pescatori in grave difficoltà. Ne ha dato notizia l’Associazione “Naturalmente Brancaleone” che in atto, per mancanza di fondi da parte delle istituzioni, gestisce il Centro Recupero Tartarughe Marine della cittadina jonica reggina(l’unico esistente nella provincia di Reggio Calabria) sorto , nel 2008, in seguito ad un ambizioso progetto promosso da “Life Natura” e svanito nel nulla sempre per mancanza di finanziamenti. Le cure da prestare, in genere, sono quelle dell’estrazione dall’esofago di filo di nailon usato per le lenze, grossi ami di palangaro adoperati per la pesca del pesce spada, disidratazione, spiaggiamento, ecc. Per l’estrazione degli ami l’intervento chirurgico si rende quanto mai indispensabile. E’ chiaro che questi interventi chirurgici sono molto costosi, fanno notare i volontari dell’associazione, per cui necessitano adeguati contributi per risolvere le criticità. I volontari di “Naturalmente Brancaleone” con in testa il suo presidente Filippo Armonio, un giovane dinamico e molto operativo a cui stanno a cuore la tutela e la salvaguardia di questi animali, coadiuvato segretario-tesoriere Giannicola Parrino, sono sempre pronti a correre in aiuto delle tartarughe non appena sono avvertiti del loro ritrovamento. Quindi scorazzano, senza soluzione di continuità, nell’ambito della provincia reggina percorrendo molti chilometri di strada per arrivare in tempo sul luogo del ritrovamento. Se si tiene conto, poi, che per svolgere questa attività meritoria affrontano a proprie spese i vari spostamenti poiché l’Associazione è “povera” di fondi, il quadro che ne deriva è decisamente sconsolante. Per questi motivi lanciano un appello a quanti stanno a cuore la salvaguardia e la tutela di questi animali, in forte rischio di estinzione nel bacino del Mediterraneo, di contribuire con una donazione al fine di tenere in vita una struttura che nel corso degli anni, oltre ad aver salvato centinaia di tartarughe, è diventata un punto di riferimento nel panorama della biodiversità marina. I tempi ed i modi per donare il proprio contributo sono esplicitati nella pagina web dell’Associazione stessa. Infine, c’è da segnalare che la spiaggia di Brancaleone, ritenuta sito SIC dalla Comunità Europea, ha registrato negli anni numerose schiuse di tartarughe marine del tipo Caretta caretta. Queste particolarità hanno spinto la Regione Calabria ad istituire nella città di Brancaleone un Parco Marino denominato “Costa dei Gelsomini” poiché ha riconosciuto che per le sue peculiarità è un’area da proteggere per la conservazione di specie animali e vegetali, comunità biologiche, singolarità faunistiche, tutela della biodiversità e dell’equilibrio dei valori paesaggistici del territorio nonché conoscenza scientifica della flora e della fauna con particolare attenzione per le specie endemiche. Il Parco Marino comprende oltre Brancaleone anche i Comuni di Bruzzano Zeffirio, Palizzi, Ferruzzano, Bianco.

Agostino Belcastro

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