Seminara (Reggio Calabria). L’insetto più temuto, ovvero il punteruolo rosso, accusato di aver provocato la moria di centinaia di palme in tutta Italia, sembra esser sbarcato anche a Seminara. Nessuno voleva crederci. A farne le spese una delle quattro palme che abbelliscono la piazza principale della “città della ceramica”, piantate circa ottanta anni fa, è apparsa inaspettatamente “sofferente”. L’arbusto ha assunto la classica postura, con i rami afflosciati dalla malattia, facendo scattare l’allarme tra i cittadini particolarmente affezionati alle loro piante ornamentali, perché oltre a racchiudere anni di storia, suscitano ricordi piacevoli delle tante estati trascorse alla loro ombra maestosa o magari, perché sotto di una di esse, ci si è scambiato il primo bacio. Ecco, perché, appena notata la sofferenza, è stato avvisato il sindaco, Giovanni Piccolo che ha allertato il servizio fitosanitario della Regione. Questo è il primo caso di punteruolo rosso riscontrato a Seminara ed adesso si teme il contagio agli altri alberi. Il Comune ha già investito del problema gli uffici competenti che hanno predisposto l’intervento degli esperti che si sono recati nella zona per verificare la situazione. Tuttavia, la preoccupazione è alta, al punto da fare emettere un’ordinanza al sindaco, in cui vengono date indicazioni sulla vicenda. «Siamo preoccupati, ha detto il primo cittadino, per quello che si sta verificando. Seminara è passata da zona cuscinetto a zona infestata. Per questo motivo se si registra un caso di presenza di punteruolo rosso, i proprietari delle palme nel raggio di 200 metri sono tenuti ad effettuare una serie di trattamenti da ripetersi ogni otto – quindici giorni, utilizzando il “kohinor plus”, prodotto riconosciuto ed ammesso dal Ministero. Invito tutti i privati ad astenersi dalla potatura delle palme che va rinviata in un periodo più freddo». In paese il “Killer rosso” così chiamato, sembra essere l’argomento quotidiano. Se ne discute, si cerca di riuscire a salvare un pezzo di patrimonio ambientale. Qualcuno ha definito il fenomeno come “la strage delle piante”. Perché le palme non possono urlare, né piangere, o chiedere aiuto. Ma si spengono in silenzio. Abbassano le loro chiome ormai secche e danno l’addio a viali, ville, giardini, lungomari e piazze. E quando ci si accorge della loro sofferenza è ormai troppo tardi: il rhynchophorus ferrugineus ha vinto. Perché il «punteruolo rosso» non ha pietà: arriva alla base della pianta, si attacca, poi sale su in cima e s’infila dentro, tra le foglie della palma. Lì comincia la sua vita. Lì comincia la fine di quella della pianta.
Valorizzare i beni confiscati, accelerando i processi di assegnazione e utilizzo
Milano - Valorizzare i beni confiscati presenti in Lombardia, mettere a sistema ogni informazione utile ad accelerare i processi di...
Read more