Staiti. Abbazia di Santa Maria dei Tridetti, ancora dubbi sul progetto preliminare conservativo

Staiti (Reggio Calabria). Il Comune di Staiti, durante la gestione del Commissario Prefettizio Valerio de Joannon, aveva approvato un progetto preliminare conservativo e riuso dell’Abbazia di Santa Maria dei Tridetti, un gioiello di straordinaria bellezza architettonica di stile bizantino normanno, risalente all’IX secolo, scoperto da Paolo Orsi nel 1914. Sono trascorsi quasi due anni e non si sa se quel progetto è andato a buon fine. Il progetto era stato redatto dall’Ingegnere Giovanni Mafrici, in quell’epoca Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, e prevedeva il riuso e la realizzazione di opere conservative per “garantire – come scriveva nella relazione descrittiva – la permanenza del manufatto il più a lungo possibile nel tempo, nel rispetto della sua identità ed unicità quale unico esempio, in stile e particolari ornamentali, di architettura Normanno-Bizantina in Calabria, Partendo dalla considerazione che la Basilica di S.Maria dè Tridetti è un’architettura che costituisce una eredità che non si può cancellare, per questo, ai fini delle scelte di intervento, la conoscenza del manufatto e l’analisi del suo stato di consistenza rappresentano una tappa imprescindibile. Sulla base dei risultati delle indagini diagnostiche preliminari, le scelte operative prenderanno spunto dall’approccio al manufatto e saranno mirate al mantenimento della Basilica quale monumento da tutelare, fonte di informazioni sulla sua storia, testimonianza da conservare nella sua consistenza fisica e materiale. L’intento – proseguiva il tecnico -sarà quello di rendere leggibile il monumento quale testimonianza senza snaturarlo, di agire per aggiunte e non per sottrazioni, prevedendo la conservazione delle tracce che possono essere sorgenti di dati per la compressione dell’opera e garantendo la trasmissione alle generazioni future, che forse potranno disporre di metodi di indagine e analisi più raffinati rispetto a quelli odierni. La proposta di recupero dell’immobile terrà conto di sistemi non invasivi, si cercherà di adoperare entro i limiti consentiti, interventi compatibili a livello materico e tecnologico. Il primo passo verso l’utilizzo nasce dalla presa di considerazione del suo stato attuale di degrado, per accertare il quale sono stati effettuati rilievi visivi e cartografici; dall’indagine diretta sui materiali e sui fenomeni di degrado caratterizzanti l’edificio è emersa una situazione di degrado molto avanzato e diffuso”. Per la realizzazione dell’opera era stata preventivta una spesa molto consistente. Nelle immediate adiacenze della Basilica di Santa Maria dè Tridetti si estende un’area per oltre 11 ettari nell’ambito della vallata Torrente Pantano Piccolo. Quindi, il Comune di Staiti aveva elaborato un altro progetto preliminare consistente nella trasformazione di un’area agricola abbandonata in parco con la realizzazione di verde pubblico con annessa una struttura da adibire ad anfiteatro ed una struttura ricettiva con annesso ristorante. “Nello specifico – scriveva il tecnico – si propone di migliorare la fruizione dell’area di elevato interesse storico-testimoniale e religioso caratterizzata dalla presenza della Chiesa di Santa Maria dei Tridetti. La Chiesa, di origine basiliana, rappresenta uno dei principali monumenti bizantini presenti nel territorio regionale. In tale contesto, l’iniziativa proposta potrebbe rappresentare una valida occasione per la creazione di nuova occupazione, soprattutto giovanile, e, nel contempo, contribuire al potenziamento e alla qualificazione del sistema dell’offerta turistica(Culturale, naturalistico e religioso) e dei servizi per la popolazione locale”. La Basilica è raggiungibile percorrendo la strada Provinciale Staiti-Brancaleone.

Agostino Belcastro

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