Reggio Calabria. Al termine dell’incontro del presidente della Giunta regionale con i sindaci e le forze sociali sulla tematica Lsu-Lpu, i consiglieri Nicola Adamo, Antonino De Gaetano, Pietro Giamborino, Carlo Guccione, Damiano Guagliardi, Rosario Mirabelli, Domenico Talarico, Pasquale Tripodi hanno sottoscritto un documento che si trasmette nella sua stesura integrale: “L’amministrazione regionale sulla vertenza degli Lsu-Lpu non ha le carte in regola. La Giunta regionale, nonostante gli impegni assunti al momento dell’approvazione del Bilancio preventivo 2013 ed ufficialmente rinnovati dall’assessore regionale al Lavoro nei mesi scorsi, non ha finanziato la quota di risorse di propria competenza per la copertura delle indennità e dei sussidi. Nella programmazione finanziaria non c’era da improvvisare nulla, si doveva solo riportare la quota ormai storicizzata di cofinazniamento regionale che, negli anni precedenti, almeno dal 2007 ad oggi non è sostanzialmente variata. Al Governo nazionale si possono anche chiedere maggiori risorse ma in Calabria bisogna aver fatto il proprio dovere. Non intendiamo assolutamente fare sconti alle responsabilità nazionali ma riteniamo sia una debolezza invocare ora in Calabria il ‘tutti uniti contro Roma’. Abbiamo il diritto di essere ascoltati a Roma ma dobbiamo per questo presentarci con maggiore dignità e con una proposta che non può essere subordinata alla necessità di dover fronteggiare una esasperata condizione emrgenziale. Avere le carte in regola deve significare poter avere il diritto di ‘alzare la voce’ per rivendicare prioritariamente una soluzione strutturale per una stabilizzazione definitiva dei lavoratori e per un programmato, rapido percorso di svuotamento del bacino che costringe da oltre quindici anni i lavoratori in condizioni di precarietà. Le spettanze dei lavoratori maturate nel 2013 debbono essere garantite e corrisposte dalla Regione e non debbono essere addirittura scaricate sulle spalle dei sindaci, i quali già non riescono a fronteggiare le criticità dei loro bilanci. Solo così possiamo avere la forza di rivendicare a Roma un’approvazione immediata di norme legislative che superino i vincoli ostativi alla stabilizzazione, garantiscano i diritti pensionistici, istituzionalizzino un ruolo soprannumerario specifico per le assunzioni a tempo indeterminato e finanzino l’esodo volontario”.
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