Reggio Calabria. “Più che una scelta sofferta è stata una scelta imposta da quanti, falchi e falchetti, hanno costantemente “gridato” all’orecchio di Silvio Berlusconi per far saltare l’unitarietà del partito”. Con queste parole, riferisce l’Agi, il governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha spiegato la scelta di formare con Angelino Alfano un nuovo movimento politico, che per ora ha il nome di “Nuovo Centrodestra”, a circa 400 tra amministratori e dirigenti locali, che in poche ore sono stati convocati per una riunione organizzata in tutta fretta, sabato pomeriggio, presso la sala Nicola Calipari di Palazzo Campanella a Reggio Calabria, sede del Consiglio regionale. Scopelliti ha raccontato gli innumerevoli tentativi di ricomposizione nel partito, l’assenso di Berlusconi poche ore dopo vanificato dal nulla di fatto imposto dai falchi del Pdl. “Un grande statista”, così Scopelliti ha definito Berlusconi, “che in questo momento si trova in un momento di grave difficoltà” ha aggiunto il presidente della giunta calabrese, riguardo ai problemi giuridici del cavaliere. Scopelliti ha raccontato un Berlusconi che, proprio perché in grave difficoltà, non sa più a chi prestare orecchio, il che ha determinato il sistematico fallimento dei tentativi di Angelino Alfano di ricomporre la crisi nel partito. “Abbiamo scelto di dare fiducia al governo – ha aggiunto ancora Scopelliti – perché per la Calabria, e per le regioni in generale, è strategico poter contare su interlocutori amici al governo. Del resto il Paese ha bisogno di un governo forte, impensabile andare ad elezioni se cade l’esecutivo, e non da ultimo, riteniamo di poter difendere meglio Berlusconi dal governo, siamo con Berlusconi”. Insomma una frattura con i berlusconiani integralisti, più che con Berlusconi in persona. Una scelta, quella di Scopelliti, che è stata condivisa dai presenti che hanno salutato la fine del suo discorso con una lunga standing ovation. In Calabria è già iniziato un nuovo tempo politico, il post-Berlusconi.
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