Reggio Calabria. La Giunta Regionale ha deliberato la proposta al Consiglio Regionale del disegno di legge avente ad oggetto la variazione al bilancio della Regione Calabria relativo all’esercizio finanziario 2013. Variazione che, con una “ grande manovra di ingegneria finanziaria”, va ad aggredire le voci di bilancio concernenti il fondo della legge regionale n. 19 del 2 maggio 2013, recante “interventi di inclusione sociale, integrazione socio sanitaria e contrasto alla povertà”. Per intenderci, i fondi che erano stati promessi per il Terzo Settore dal Presidente Scopelliti già ad aprile scorso e con i quali avrebbero dovuto essere realizzati, finalmente, ulteriori servizi di prossimità in campo socio-assistenziale, oggi del tutto mancanti. Vengono distratti, quindi, 1.700.000 euro dal fondo sociale ex legge 23/2003, per essere destinati ad altri scopi. Muovendo ogni ragionamento dall’assunto imprescindibile che i “nuovi” potenziali beneficiari delle risorse distratte con questa manovra, cioè LPU e LSU del territorio reggino vivono già la loro drammatica storia umana e lavorativa e quindi hanno tutto il sostegno e la condivisione delle scriventi sigle sindacali per le imponenti giornate di lotta messe in atto negli ultimi giorni e per le giuste rivendicazioni, resta il fatto che la classica coperta troppo corta lascia spogliato il Terzo Settore, già in ginocchio da tempo! Un Settore rimasto per un lungo periodo emarginato, costretto ad affrontare quotidianamente l’amara realtà dell’esiguità delle risorse finanziarie, spesso insufficienti a garantire l’erogazione di adeguati servizi ad un’utenza sempre più bisognosa e sempre più debole. Risorse economiche già decisamente insufficienti e che adesso svaniscono come per magia. Sembrava superato lo scoglio dell’insufficiente disponibilità finanziaria per il Terzo Settore, almeno così, si era capito all’ultimo incontro tenuto a Palazzo Campanella dal Governatore della Calabria e dai suoi tecnici con le Organizzazioni Sindacali e con il relativo Coordinamento. Era stato prospettato lo stanziamento di 5 milioni e 500 mila euro, da spalmare tra gli agglomerati urbani di tutta la regione e da utilizzare per i servizi sociali, destinandoli alle famiglie bisognose ed in particolare ai soggetti disagiati. Al territorio reggino sarebbero stati destinati fondi sufficienti a colmare il fabbisogno per il mantenimento dei servizi essenziali, almeno fino a tutto il 2014. Con la previsione di ulteriori risorse aggiuntive per un totale di un milione e 339 mila euro, derivanti da alcuni bandi ministeriali, indirizzati alle fasce di popolazione più a rischio. Un ragionamento perfetto ma con colpo di scena finale! Che ne sarà degli oltre 600 lavoratori del Terzo Settore, che quotidianamente con una impareggiabile dignità professionale continuano a garantire assistenza ed amore agli oltre 3.000 assistiti, tra bambini, anziani, disabili ed indigenti? E non esageriamo a parlare di amore, perché solo la sussistenza di tale nobile sentimento può giustificare la perdurante azione umanitaria realizzata dagli operatori del Settore che ormai, è evidente, rendono la loro opera quasi a titolo gratuito! Ma soprattutto, che ne sarà di questi soggetti bisognosi che rischiano di perdere anche quel barlume di stato sociale che ancora stentatamente sopravvive in questa città? Le Confederazioni di CGIL e CISL unitamente alle Federazioni FP CGIL e CISL FP di Reggio Calabria dicono NO a queste “manovrine” che mettono bisognosi contro poveri e disperazione contro sconforto! Dicono NO alla guerra fra poveri! Non si possono togliere risorse già destinate con impegni assunti in sedi istituzionali ad una fascia sociale per destinarli ad un’altra! Le soluzioni vanno individuate altrove ed in altri modi e con la condivisione delle forze sociali del territorio!
CGIL
CISL
FP CGIL
CISL FP