Melicuccà. I Carabinieri del Noe sequestrano la discarica comunale, denunciati sindaco e capo ufficio tecnico

Melicuccà (Reggio Calabria). Questa mattina in località La Zingara di Melicuccà, i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Reggio Calabria e della Compagnia di Palmi, hanno proceduto al sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale, su richiesta della Procura di Palmi, della discarica da tempo dismessa del Comune di Melicuccà.
Il provvedimento dell’autorità giudiziaria, è scaturito dagli esiti d’indagine condotta dai Carabinieri del Noe che, dopo i preliminari sopralluoghi aerei effettuati con il Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia, hanno accertato che il Comune di Melicuccà, per la realizzazione di un impianto fotovoltaico, ha concesso il diritto di superficie sulla vecchia discarica comunale ad una società, attestando falsamente che non vi erano problematiche ambientali, omettendo di porre in essere tutti gli accorgimenti preventivi, al fine della bonifica e messa in sicurezza del sito, dal quale fuoriusciva percolato, che si disperdeva nei terreni circostanti, inquinandoli.
Nello specifico, non sono stati né progettati né eseguiti i necessari interventi sulla discarica finalizzati alla predisposizione ed istallazione di sistemi di drenaggio e allontanamento delle acque meteoriche dal sito, alla sistemazione della vasca del percolato per impedirne la tracimazione, con la conseguente dispersione del percolato da discarica. Questo ha comportato un grave pregiudizio alla salubrità dell’ambiente e dei terreni circostanti adibiti alla piantumazione di uliveti ed al pascolo.
Per tali motivi i carabinieri hanno redatto una informativa di reato denunciando in stato di libertà Emanuele Oliveri, sindaco pro tempore del comune di Melicuccà e il capo dell’Ufficio Tecnico del comune di Melicuccà, poiché indagati, in concorso tra loro e nelle loro rispettive qualità, dei reati di falso ideologico, abuso d’ufficio e gestione illecita di discarica.
Il valore del sequestro ammonta a circa 3 milioni di euro. Le indagini sono state coordinate e dirette dal Procuratore Capo di Palmi Giuseppe Creazzo e dal sostituto Papalia.

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