Vibo Valentia. Questa mattina i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Vibo Valentia hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Vibo Valentia nei confronti di due soggetti amministratori pro-tempore di una società di Limbadi (VV), operante nel settore del commercio di materiale edile.
L’attività trae origine da una precedente complessa ed articolata investigazione di polizia economico-finanziaria a conclusione della quale sono state accertate numerose violazioni di carattere amministrativo e penale.
Le fiamme gialle, avvalendosi delle specifiche attribuzioni conferite dalle singole leggi tributarie e dal D.Lgs. 68/2001 che ha attribuito, in via esclusiva, alle stesse i poteri di polizia economica e finanziaria a tutela del bilancio pubblico, delle regioni, degli enti locali e dell’unione europea, hanno controllato un arco temporale che va dal 2010 al 2012, recuperando a tassazione in materia di Imposte sui Redditi oltre 8 milioni di euro ed in materia di Iva quasi 1,2 milioni di Euro.
Nella circostanza, i legali rappresentanti della società sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria competente per i reati di dichiarazione infedele, omessa dichiarazione ed occultamento di scritture contabili (D.Lgs. n. 74/2000) nonché per bancarotta fraudolenta.
Per effetto delle violazioni nelle dichiarazioni fiscali il valore corrispondente al profitto del reato è stato quantificato in circa 3 milioni di euro, pari all’imposta evasa.
Il provvedimento emesso rappresenta l’apice di una lunga e laboriosa attività di indagine condotta, considerata la pericolosità fiscale dell’impresa, anche con lo strumento degli accertamenti bancari tesi a ricostruire il reale reddito del contribuente.
Tali indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno permesso di acquisire elementi di prova tali da indurre il gip ad emettere il provvedimento ablativo, finalizzato alla confisca ex art. 322 ter c.p., per un importo di circa € 3.000.000,00, anche con formula per equivalente, sui beni nella disponibilità degli indagati. Tale strumento, della confisca per equivalente per reati fiscali, introdotto dalla Legge Finanziaria per l’anno 2008, consente, nell’impossibilità di individuare e dunque confiscare i beni che rappresentano il prezzo e/o profitto del reato, di aggredire somme di denaro, beni e/o altre utilità di valore corrispondente.
In particolare, tra i beni nella disponibilità degli indagati, è risultata esservi una ulteriore impresa “Tale e Quale” esercente la medesima attività della verificata, negli stessi locali aziendali, che di fatto ha sostituito la società verificata.
Il valore del patrimonio sottoposto a sequestro ammonta a circa € 3.000.000,00.
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