Reggio Calabria. “Non siamo donne di ‘ndrangheta, stiamo facendo questo per chiedere aiuto allo Stato, al Ministero della giustizia e a chiunque ci possa aiutare, in carcere ci sono 3 innocenti accusati di un crimine non commesso che aspettano da anni che gli sia riconosciuta la loro innocenza e poter così tornare ad abbracciare i loro figli e riprendere le loro vite”. Inizia con queste parole un documento diffuso da quattro donne che questa mattina si sono incatenate nella navata laterale del Duomo di Reggio Calabria, al cospetto della sacra effigie della Madonna della Consolazione. Giorno simbolico, quello scelto per la protesta, poiché proprio questo pomeriggio, il quadro della Madonna, Patrona della città, tornerà in processione al Santuario dell’Eremo. Le quattro donne incatenate sono parenti di Giovanni Strangio, l’uomo accusato di essere ideatore ed uno degli esecutori materiali della strage di Duisburg, in Germania, avvenuta nel ferragosto del 2007 e che fu l’eccidio più eclatante della famigerata Faida di San Luca, che da decenni vede contrapposte le cosche Nirta-Strangio a quelle dei Pelle-Vottari. “Chiediamo l’annullamento – prosegue il documento diffuso dalle donne incatenate – di questi falsi processi fondati solo sulla convinzione della procura di Reggio Calabria, non sappiamo il perché vuole a tutti i costi che quell’orribile strage sia legata a San Luca, quando ci sono tante piste che si potrebbero seguire”.
Di seguito il testo integrale del documento diffuso dalle 4 donne:
Innanzitutto vogliamo dire che non siamo donne di ‘ndrangheta, stiamo facendo questo per chiedere aiuto allo Stato, al ministro della giustizia e a chiunque ci possa aiutare, in carcere ci sono tre innocenti accusati di un crimine non commesso che aspettano da anni che gli sia riconosciuta la loro innocenza e poter così tornare ad abbracciare i loro figli e riprendere le loro vite.
Chiediamo l’annullamento di questi falsi processi fondati solo sulla convinzione della procura di Reggio Calabria, non sappiamo il perché vuole a tutti i costi che quell’orribile strage sia legata a San Luca, quando ci sono tante piste che si potrebbero seguire, non c’è un solo elemento che li collochi a Duisburg, ma ciò nonostante sono processati senza la possibilità di difendersi, visto che tutti gli atti investigativi non sono stati inseriti nel processo, all’inizio si diceva che la procura non era a conoscenza di questi atti, poi hanno detto che non li vogliono inserire, mentre Duisburg dice che sono stati inviati tutti all’Italia, quindi chiediamo cos’ha da nascondere la procura di Reggio Calabria a non volere inserire tutti gli atti nel processo?
Perché non vuole la verità? Noi vogliamo solo che sia fatta piena luce su questa storia, vogliamo che paghino i veri colpevoli, e non degli innocenti sacrificati ingiustamente per un crimine non commesso. Quindi ci chiediamo se la procura è così convinta della loro colpevolezza allora perché non li ha inseriti così da fugare ogni dubbio? Cosa si deve nascondere. Dobbiamo credere alla trattativa che dicono che ci sia stata tra Stato/’ndrangheta? E’ solo perché si vuole chiudere in fretta questo caso o si devono proteggere i veri colpevoli?
Noi siamo contro la mafia e contro ogni forma di violenza stiamo facendo sentire la voce di innocenti che non hanno la possibilità di difendersi, perché noi è questo che chiediamo un processo giusto, con tutti gli atti, o la liberazione di tre innocenti che sono sequestrati dallo Stato.
Per la procura di Duisburg che ha condotto le indagini non sono perseguibili, mentre per la procura di Reggio Calabria che non ha condotto le indagini sono loro i colpevoli, come fa la magistratura a condannarli se non ha inserito tutti gli atti? Perché lo vuole fare ad ogni costo? E soprattutto sapendo benissimo che inserendo tutti gli atti si potrebbe giungere alla verità perché non lo fa?
Perché l’Italia sin da subito ha detto alla Germania di abbandonare le altre piste perché hanno già il colpevole? Queste cose risultano tutti agli atti, la strage è avvenuta in Germania il processo andava fatto là, ma i tedeschi non hanno voluto, persino il procuratore tedesco in un’intervista ha detto che loro non avevano elementi per instaurare un processo contro Giovanni, quindi se l’è preso l’Italia o meglio dire la magistratura reggina e l’ha addirittura condannato, come si fa? Come fa un giudice onesto a mandare all’ergastolo degli innocenti sapendo benissimo che non sono loro i colpevoli?
Aiutateci a fare emergere la giusta verità sulla strage di Duisburg aiutateci a dimostrare che la Calabria non è solo ‘ndrangheta! Aiutateci a dare la possibilità ai nostri figli di avere un futuro migliore in una terra abbandonata dalle istituzioni e piena di pregiudizi.
Non si può fare di tutta l’erba un fascio!! Signor Presidente, politici, intervenite, venite a vedere come hanno svolto questi processi, venite a vedere con che facilità vengono mandati all’ergastolo degli innocenti, non si può essere di San Luca chiamarsi Nirta o Strangio per essere additati con tanta crudeltà inaudita.
Lo stato non ci può abbandonare siamo pure noi italiani, siamo in uno Stato di diritto e non in un regime, allora perché succedono queste cose? Non possono pagare degli innocenti un crimine non commesso!