Reggio Calabria. Proseguono le attività dell’Associazione Culturale Pietre di scarto, con il Progetto, “Nei boschi narrativi: scrittori e lettori a confronto”, vero percorso di lettura e approfondimento, offerto a studenti e a docenti ed educatori. Dopo lo scrittore Eraldo Affinati che ha entusiasmato con il suo libro, Elogio del ripetente, brillantemente presentato da Anna Borrello e Bruno De Masi, dopo Francesca Chirico che ha coinvolto fortemente gli studenti sottolineando il valore della testimonianaza fornita dalle donne nella lotta alla mafia, con il suo “Io parlo. Donne ribelli in terra di ndrangheta” Castelvecchi 2013, presentato da Anna Foti e Cristina Riso, è la volta di Cristiano Cavina con “Inutile tentare imprigionare sogni” che riporta l’attenzione sulla scuola, ma raccontata da una visuale diversa. Lo scrittore sarà a Reggio Calabria lunedì 2 dicembre, alle ore 13.30, accolto da alunni di diversi licei della Città, che stanno organizzando un presso il Centro Studi “Pier Giorgio Lanaro”. Nel pomeriggio, presso l’Auditorium “San Vincenzo de’ Paoli”, la presidente di Pietre di scarto, Tita Ferro, e l’ingegnere Domenico Rosaci presenteranno lo Scrittore e il suo libro recentemente edito da Marcos y Marcos a tutte le persone interessate alla lettura e alla letteratura e a coloro che, lavorando nella scuola, ne vivono quotidianamente i problemi insieme alla preziosa realtà di una comunicazione fondata sulla cultura. Ad Eraldo Affinati, Francesca Chirico e Cristiano Cavina, seguiranno Graziano Versace, Antonia Arslan, Marco Marsullo, Giorgio Boatti; gli incontri sono previsti per il 4° venerdì del mese, ma il giorno potrà variare per impegni degli scrittori. In occasione dell’incontro conclusivo, sarà rilasciato a coloro che avranno seguito il Percorso, un attestato di frequenza a firma dei Presidenti del CIDI e dell’Associazione Pietre di scarto. I soci di Pietre di scarto sperano che dirigenti, docenti e studenti possano valutare favorevolmente il Progetto, anche perché non ha costi per le scuole alle quali si chiede solo di agevolare la partecipazione di coloro che lo desiderano.
Cristiano Cavina è nato a Faenza nel 1974. Cresciuto insieme alla madre e ai nonni materni nelle case popolari di Casola Valsenio, piccolo paese che sorge sulle colline della provincia di Ravenna, Cavina si è dedicato sin da piccolo alle sue due grandi passioni: la lettura (dall’avventura alla fantascienza, dai classici russi agli americani contemporanei) e il calcio (ha iniziato a giocare tra i pulcini fino all’under 18 per la squadra locale, l’AC Casola). Non amante degli studi, Cavina si è sempre mantenuto – oltre che con l’attività di scrittore – con qualsiasi lavoro gli sia capitato: muratore, portalettere, pizzaiolo e altri ancora. Con la sola eccezione di Scavare una buca (2010), tutti i romanzi pubblicati da Cavina sono ambientati a Casola Valsenio, suo paese natale, e hanno come protagonista l’autore stesso, presentato però sotto diverse sfaccettature: il bambino legato al paese e alla famiglia, l’adolescente alle prese con il campionato di calcio della propria squadra amatoriale, oppure l’adulto che si scopre padre. Il suo primo romanzo, pubblicato nel 2003, Alla grande, ha ottenuto un successo inaspettato: ha venduto infatti oltre 10.000 copie ed è stato tradotto in francese dalla casa editrice Anne Carrière, con il titolo C’est jeant. Grazie a quest’opera, nel 2006 Cavina si è aggiudicato il prestigioso “Premio Tondelli”. E’ del novembre del 2005 il suo secondo romanzo, Nel paese di Tolintesàc, che ha ottenuto un successo maggiore del precedente e ha fatto conoscere l’Autore in tutta Italia. L’anno seguente un ulteriore importante riconoscimento per Cristiano Cavina, gli viene assegnato il Premio Fenice Europa 2006. Il terzo romanzo, pubblicato nel novembre del 2006, è dedicato alla sua grande passione per il calcio: il buon risultato di vendite di Un’ultima stagione da esordienti conferma che ormai Cavina ha un proprio pubblico di affezionati lettori. Il quarto romanzo, I frutti dimenticati, viene pubblicato nel 2008 e, per la prima volta, ha come protagonista un Cristiano Cavina maturo, adulto. Nel 2010, sempre con la casa editrice Marcos Y Marcos, ha pubblicato il suo quinto lavoro, Scavare una buca, in cui a differenza dei romanzi precedenti, il protagonista non è lo stesso autore, ma un minatore che lavora presso una cava di gesso. Del 2012 è Romagna mia!, una serie di brevi saggi ironici per raccontare la sua terra e i personaggi che l’hanno popolata, mentre nel 2013 esce il nuovo romanzo Inutile tentare imprigionare sogni, che racconta le vicende di un adolescente durante gli anni delle scuole superiori.
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