Vibo Valentia. E’ in corso da questa mattina, in provincia di Vibo Valentia, l’esecuzione di un provvedimento di sequestro di beni da parte degli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro. L’azione della Dia prosegue nell’ambito di una complessa attività di monitoraggio degli assetti criminali calabresi, che ha consentito di individuare e sottrarre alle organizzazioni delinquenziali i proventi dei loro illeciti traffici.
Il sequestro odierno, che si aggiunge ai recenti provvedimenti eseguiti dagli uomini dell’Antimafia, è stato emesso dal Tribunale di Vibo Valentia, Misure di Prevenzione, su proposta avanzata ai sensi del decreto legislativo n. 159 del 2011, c.d. codice antimafia, dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Arturo De Felice, ed ha colpito il patrimonio, del valore di circa un milione di euro, riconducibile a Domenico Cichello di 41 anni originario di Vibo Valentia, residente a Filandari (VV) già “ … sottoposto a misura di prevenzione personale con decreto del Tribunale di Vibo Valentia, confermato dalla Corte di Appello. …”.
Il Collegio della Prevenzione, chiamato a valutare la proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale avanzata dalla Dia, ha apprezzato i fatti e le circostanze evidenziate nella richiesta di sequestro, fra i quali i precedenti penali e di polizia nonché le frequentazioni del Cichello, in passato sottoposto alla misura della sorveglianza speciale. Nel provvedimento di sequestro sono stati considerati i suoi costanti e stabili rapporti con soggetti pregiudicati e sottoposti a misure di prevenzione, tanto da considerare il Cichello “… completamente omologato alle persone da lui frequentate ed inserito in sodalizi dediti al crimine. …”. L’attività degli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro ha messo in luce, fra le “frequentazioni” del Cichello, quelle con alcuni soggetti appartenenti a cosche attive nella zona di Zungri (VV) e dei paesi limitrofi (promontorio del Poro).
Nel provvedimento di sequestro, oltre al giudizio sulla pericolosità sociale del Cichello, il Tribunale di Vibo Valentia – Sezione Misure di Prevenzione, sulla base delle complesse investigazioni patrimoniali, esperite dagli specialisti della Dia di Catanzaro e riguardanti un arco temporale compreso tra il 1996 ed il 2012, ha rilevato la disponibilità in capo al proposto di “… ingenti possedimenti immobiliari e mobiliari …”, a fronte di redditi dichiarati, ritenuti dai Giudici sostanzialmente insufficienti.
Infatti, benché Cichello operi nel campo del commercio di autovetture, è risultato essere intestatario, anche tramite suoi familiari, di un patrimonio di ingente valore.
Sulla base di tali approfondimenti dell’Antimafia i Giudici si sono spinti a ritenere “ … che tutti i beni oggetto della proposta direttamente o indirettamente nella disponibilità di Cichello Domenico, avuto riguardo alla sproporzione tra il patrimonio reale e quello dichiarato – devono ritenersi il frutto o comunque il reimpiego dei proventi derivanti dalle attività illecite. Alla luce dei dati reddituali, è dunque emerso che il proposto nel periodo in esame, aveva disposto di una ridotta capacità reddituale che gli poteva consentire solo di provvedere al normale sostentamento quotidiano. …”.
Alla luce degli accertamenti effettuati dagli uomini della Dia catanzarese il Collegio della Prevenzione ha disposto, con provvedimento del 21 novembre, il sequestro propedeutico alla confisca di: quindici terreni agricoli situati nel comune di Filandari (VV); un’azienda denominata “Super Auto” e dedita al commercio di autoveicoli in Filandari (VV); tre fabbricati ubicati in Filandari (VV); un’autovettura; quattro polizze assicurative; cinque rapporti di conto corrente e deposito al risparmio.
I beni sequestrati, il cui valore è stimato in circa un milione di euro, sono stati affidati ad amministratori giudiziari nominati dal Tribunale di Vibo Valentia.
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