Processo Gebbione. In Appello 13 anni di reclusione a Michele Labate e una sfilza di assoluzioni

Reggio Calabria. Tredici anni di reclusione sono stati inflitti a Michele Labate, secondo l’accusa elemento di spicco della omonima cosca di ‘ndrangheta operante nella zona sud di Reggio Calabria, dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria, chiamata a giudicare nuovamente il processo scaturito dall’operazione Gebbione, dopo che l’11 maggio 2012 la Corte di Cassazione aveva annullato con rinvio buona parte della sentenza d’appello. Le pene inflitte oggi sono più lievi rispetto alla precedente sentenza, ad eccezione dei 13 anni comminati a Michele Labate i giudici infatti hanno elargito una sfilza di assoluzioni e riduzioni di pena: Orazio Assumma, assolto per non avere commesso il fatto; Angelo Caccamo, assolto da due capi d’imputazione, tra cui la condotta estorsiva finalizzata alla sua assunzione; Antonio Gaetano Caccamo (assolto da un capo d’imputazione e dall’episodio estorsivo sull’assunzione di Angelo Caccamo) pena ridotta (da 6 anni e 6 mesi) a 5 anni di reclusione e 1400 euro di multa; Fabio Caccamo, assolto da un capo d’imputazione con pena ridotta in 3 anni e 14 giorni di reclusione e 800 euro di multa; Giuseppe Antonio Santo Canale, pena ridotta (esclusa l’aggravante mafiosa) a 1 anno e 6 mesi e 20 giorni di reclusione e 600 euro di multa, pena sospesa; Filippo Cassone, assolto da un capo d’imputazione con pena ridotta a 1 anno e 8 mesi reclusione e 50 mila euro di multa, pena sospesa; Paolo Falcone assolto da un capo d’imputazione, con pena ridotta a 1 anno e 8 mesi, con condono di 4 mesi di reclusione; David Fumante, assolto da un capo d’imputazione con pena ridotta in 1 anno di reclusione; Francesca Labate e Paolo Labate (classe ’85) assolti perché il fatto non costituisce reato; Angiolo Messineo e Pietro Pennestrì, esclusa l’aggravante mafiosa, la pena è ridotta in 1 anno e 4 mesi di reclusione per ciascuno; Oberto Alessandro Mirandoli, assolto per un capo d’imputazione, esclusa l’aggravante mafiosa, la pena è ridotta in 2 anni e 6 mesi di reclusione e 600 euro di multa; Fabio Morabito assolto per non aver commesso il fatto; Annunziato Nato, rigettata la richiesta di applicazione dell’indulto. La pena più severa, dunque, è quella inflitta a Michele Labate, sebbene ridotta a 13 anni, e sebbene Labate incassi anche un’assoluzione da un capo d’imputazione perché il fatto non costituisce reato.
La corte ha disposto la revoca nei confronti di Giuseppe Antonio Santo Canale, Paolo Falcone, Oberto Alessandro Mirandoli, Filippo Cassone e David Fumante delle pene accessorie disposte in primo grado, ordinando altresì anche il dissequestro e la restituzione agli aventi diritto del puledro Nadir e della All Piglet srl.
L’operazione Gebbione risale al luglio 2007 quando la Squadra Mobile della Questura reggina eseguì oltre 30 arresti disposti dal Gip Natina Pratticò su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Antonio De Bernardo. Secondo l’accusa la cosca dei Labate, operante principalmente nella zona sud della città, ed in particolare nel quartiere denominato appunto “Gebbione”, attraverso il potere delle intimidazioni imponeva il pizzo ai commercianti operanti in quel territorio e possedeva anche il controllo di molteplici esercizi e imprese commerciali. Nell’inchiesta si è parlato anche di alcune intimidazioni perpetrate ai danni dei vertici delle Officine Omeca, le Officine Meccaniche Calabresi di proprietà della “Breda Costruzioni Ferroviarie”.

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