Reggio Calabria. Apprendo con estrema gioia la notizia della nomina ad assessore alla cultura del Prof. Tonino Perna presso il Comune di Messina. Vorrei congratularmi con lui ma ancor di più con il Sindaco Accorinti che ha avuto un’intuizione formidabile dal punto di vista umano, politico e sociale rispetto a quelle che saranno le dinamiche future dell’area metropolitana dello stretto.
Perna, persona perbene dotata di valori umani e professionali elevatissimi, non potrà che portare un contributo fattivo a quello che sarà lo sviluppo dell’area integrata dello stretto.la nomina del prof. Perna rappresenta il concretizzarsi di un’idea, quella dell’area metropolitana, che al di là delle etichette a Reggio e Messina vuol dire il tornare a dialogare e collaborare fra due comunità che sono così vicine, ma negli ultimi anni sempre più lontane. Fa riflettere il fatto che, come al solito, le nostre migliori intelligenze vengono utilizzate dal “vicino di casa” mentre da noi non solo non vengono valorizzate ma, in alcuni casi, addirittura isolate.
Tornando alla vicenda squisitamente politica credo che da questa storica nomina bisogna far partire un serio esame di coscienza riflettendo sul come e perché l’associazionismo,la società civile, il movimentismo a Reggio Calabria non trovano terreno fertile , non trovano la valorizzazione di figure di rilievo al proprio interno non riescono a “fare squadra” con la politica tradizionale. Si condivide poco o niente si litiga su tutto.
Chiaramente in un contesto comportamentale del genere il seme del cambiamento non attecchisce ma s’impantana in questioni di lana caprina e sterili personalismi. I partiti, però, non bastano più a loro stessi e quindi, bisogna allargare l’orizzonte costruire partecipazione e abbattere steccati.
Se i modelli non si possono replicare, le lezioni devono lasciare degli insegnamenti, la nostra città che prima ha inseguito il sogno di plastica del “modello Reggio” e poi è stata tartassata dall’amministrazione dei commissari, deve ritornare ad incontrarsi, ricreare un entusiasmo sopito, come quello che si è respirato in occasione delle grandi manifestazioni solidali con il Museo dello strumento musicale per riprendere il timone della res pubblica reggina,ognuno dentro il proprio ruolo,ognuno con il proprio contributo : «…da ciascuno secondo le proprie capacità…», occorre tornare a dialogare senza pregiudizi tra le parti. Bisogna che ognuno di noi faccia un passo indietro per permettere a tutti di farne due in avanti. Umiltà e sacrificio, queste devono essere le parole d’ordine del futuro centrosinistra reggino.
Demetrio Delfino
Partito Democratico