Commissione antimafia a Reggio Calabria: ascoltato il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri

Reggio Calabria. “E’ stata una riunione molto interessante e secondo me anche molto proficua con uno scambio di informazioni e soprattutto all’insegna della collaborazione con la nuova commissione antimafia, collaborazione che avrà sviluppi anche ulteriori nel senso che ci siamo dati appuntamenti per approfondire alcuni aspetti sui quali abbiamo parlato oggi. Si è parlato in generale della situazione di Reggio Calabria e della Calabria e comunque della ‘ndrangheta nel suo complesso”. E’ quanto ha affermato, riferisce l’Agi, il ministro della giustizia, Anna Maria Cancellieri, al termine dell’audizione in commissione antimafia, che si è riunita presso la prefettura di Reggio Calabria. Durante l’audizione il ministro ha risposto alle domande dei componenti della commissione presieduta da Rosy Bindi.
Sull’agenzia dei beni confiscati, che ha sede proprio a Reggio Calabria, il ministro ha affermato che occorre una nuova normativa che dia un colpo d’ala all’agenzia. “Gli immobili – ha detto il ministro – andrebbero assegnati a fondi che sanno come si mettono a frutto, le imprese a chi sa fare impresa. Se fosse necessario è meglio venderli che farli finire male. L’agenzia richiede una normativa che la renda efficace, perché oggi è diventata una grandissima holding”.
Carcere duro sì, ma non a Pianosa. Il carcere sull’isola toscana, ha spiegato il ministro, diverrà un carcere di media sicurezza, per assecondare il volere della regione Toscana, che vuole fare dell’isola un luogo aperto anche al pubblico, del resto, ha aggiunto la Cancellieri “il nostro bisogno di 41 bis è coperto tranquillamente dalle carceri della Sardegna”.
Quanto alle notizie di stampa di minacce da parte di Totò Riina ai magistrati palermitani e a una sua presunta nuova strategia stragista, il ministro ha letto un documento, solo in parte secretato, col quale ha spiegato che Riina non ha trascorso momenti di socialità con detenuti che possano poi essere entrati in contatto con suo figlio. “Nell’ambito dell’attività amministrativa svolta dal dipartimento dell’ammministrazione penitenziaria – ha affermato Cancellieri – non risultano elementi espliciti o anche solo impliciti dai quali poter dedurre atti di minaccia da parte di Riina”. Il ministro non ha escluso che tali minacce potrebbero essere note in ambito investigativo, ambito che attiene però alla magistratura e del quale il ministero non è al corrente. Altre domande dei componenti della commissione si sono incentrate sullo scioglimento dei comuni. Su questo tema la normativa è già “esaustiva”, ha detto il ministro, “però occorrerebbe fare qualcosa di più, quando abbiamo affrontato lo scioglimento del comune di Reggio Calabria abbiamo visto situazioni delicate nelle società partecipate, bisognerebbe potere intervenire da subito anche nelle partecipate”. Ancora su Reggio Calabria, il ministro ha annunciato di avere trovato i fondi, mancavano 5 milioni di euro, per il completamento del costruendo nuovo tribunale.
E per un tribunale che nasce, uno che rischia di chiudere, quello di Rossano. Il ministro ha affermato di attendere la relazione della commissione d’indagine istituita, e che anche alla luce del parere del Senato, entro l’anno probabilmente interverrà il ministero con decreti correttivi sulla nuova geografia giudiziaria. “Su Rossano faremo ancora un approfondimento, la Calabria ha avuto tutti gli altri tribunali aperti”.

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