Brancaleone (Reggio Calabria). In merito all’assalto dei lupi in un gregge di ovini nella campagne di Staiti, avvenuto nei giorni scorsi, con la decimazione di alcuni capi di bestiame, registriamo il parere del Veterenario di Staiti, dottor Giusepe Licciardo, su questo fenomeno che ha angustiato il proprietario del gregge stesso creando tra la popolazione uno stato di preoccupazione. Dice a proposito il Veterinario:” L’annata particolarmente avara di acqua piovana ha portato ad un impoverimento del sottobosco e quindi riduzione delle prede abituali del lupo. Questo stato di cose ha portato il lupo a rivolgere la sua attenzione verso prede più semplici e meno abituali come pecore, capre, agnelli, ecc.”. Alla domanda quale potrebbe essere una soluzione al problema, Licciardo ha risposto:” Secondo me la creazione di zone umide così da risollevare la popolazione di selvatici residenti nel Parco Nazionale d’Aspromonte nonché il ripopolamento di tutte quelle specie che sono prede abituali del lupo( caprioli, lepri, conigli, ecc.). Voglio aggiungere che la desertificazione dovuta anche ai ripetuti incendi estivi relativi al sottobosco delle zone adiacenti a Staiti ha portato la lamentata riduzione del numero di cinghiali e alla completa sparizione di altre unguiati(caprioli, cervi, daini, ecc.-n.d.c.) e quindi all’impossibilità del lupo di potersene nutrire. Concludendo- osserva il Veterinario – stante così le cose, si potrebbero verificare altri episodi del genere che metterebbero in ginocchio l’economia pastorizia locale”. Sono delle considerazioni che debbono essere tenute in debita attenzione poiché il Comune di Staiti, il più piccolo della Calabria per densità demografica, è situato sul dorsale pre-aspromontano e rappresenta una delle tante porte principali di accesso la Parco Nazionale d’Aspromonte. Ecco perché la paura degli abitanti del piccolo centro montano è palpabile perché consapevoli di essere a forte rischio di invasione da parte dei lupi per il loro bestiame.
Agostino Belcastro